Il 15 marzo 2021 si celebra la decima Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla contro i disturbi dell’alimentazione. Questa Giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei Disturbi del Comportamento Alimentare (D.C.A.) e ad accrescere la consapevolezza a livello individuale, collettivo ed istituzionale del carattere di epidemia sociale che i DCA stanno assumendo.
L’Azienda Sanitaria Giuliano Isontina, all’interno del suo Dipartimento di Salute Mentale, possiede due centri che si occupano di questi disturbi: il Servizio Integrato per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Trieste, guidato da Sara Monticolo e il Centro Dca di Monfalcone, guidato da Corinna Michelin. I due centri collaborano sotto la direzione di Elisabetta Pascolo-Fabrici per garantire la presa in carico e la cura di giovani e adulti con un disturbo del comportamento alimentare.
“Le patologie più note – dichiara Michelin – sono l’Anoressia nervosa, la Bulimia nervosa e il Disturbo da alimentazione incontrollata (Binge eating), ma all’interno di queste classificazioni si presentano quadri sintomatici molto diversi e mutevoli che, se non trattati adeguatamente e precocemente, possono danneggiare in modo importante il funzionamento psico-fisico e sociale dell’individuo”.
Il disturbo del comportamento alimentare è ancora poco conosciuto e spesso succede che quando le persone chiedono aiuto, il Dca si sia già cronicizzato e sia quindi più difficile intervenire: è importante, allora, rivolgersi agli specialisti il prima possibile. Quest’anno, a livello locale, l’Associazione Fenice Fvg ha deciso di dedicare la giornata del Fiocchetto Lilla ai Centri Dca di Asugi e coinvolgerà Enti Locali e Azienda Sanitaria per descrivere quello che questi centri hanno attivato e farli conoscere alla popolazione.
“A Trieste – come spiega Monticolo – il Servizio lavora in rete e in stretto contatto con i servizi territoriali ed ospedalieri; si occupa di valutazione e presa in carico di persone con età maggiore ai 16 anni che presentano problematiche che vanno dal sottopeso e il rifiuto ad alimentarsi a problemi di alimentazione compulsiva con condotte di eliminazione, e sovralimentazione con obesità”.
Dal 2019 è attivo a Trieste un tavolo di lavoro che ha come obiettivo quello di monitorare i bisogni emergenti e migliorare le buone pratiche di presa in carico secondo la logica dell’integrazione e della continuità terapeutica anche nel passaggio all’età adulta. Il tavolo vede coinvolti, tra gli altri, i Distretti, i Centri di Salute Mentale, il Servizio Salute Mentale Giovani, l’Irccs Burlo Garofolo e recentemente i colleghi dell’aerea isontina.
Sono diversi i progetti Asugi in quest’ambito: a Trieste, ormai da diversi mesi, attraverso il programma di Centro Diurno Diffuso del Dipartimento di Salute Mentale, i professionisti lavorano con alcune associazioni del territorio per l’organizzazione di attività terapeutiche finalizzate alla consapevolezza del proprio corpo, alla socializzazione in contesti reali e alla stimolazione emotiva, rivolte prevalentemente alla fascia giovanile tra i 16 e i 25 anni. Tra queste il percorso riabilitativo-emozionale di pet therapy, che si svolge presso un maneggio dell’altipiano triestino, gli incontri di mindfulness e yoga e i laboratori di arteterapia.
A Monfalcone, invece, nell’ultimo anno è stato attivato il progetto Collettiva Dca, un’iniziativa pensata soprattutto per i giovani che non possono andare a scuola a causa del Covid e che ha positivamente impattato sul loro percorso terapeutico. Si tratta di laboratori creati presso il Centro e nel territorio in collaborazione con il privato sociale, che hanno ampliato l’offerta delle alternative riabilitative in modo da raggiungere le persone che non si potevano più avere contemporaneamente nei locali del centro (teatro, sartoria, patchwork, mosaico, maneggio).