C’è un’arma in più per i privati che vogliono effettuare interventi di ristrutturazione edilizia su immobili in stato di abbandono o di sottoutilizzo. Si tratta di appositi fondi regionali, a disposizione dei titolari del diritto di proprietà sull’immobile (persone fisiche o non), o che abbiano il titolo per eseguire l’intervento di recupero.
Immobili non occupati
Quali sono gli interventi finanziabili? Ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo volti a recupero, riqualificazione e riuso del patrimonio immobiliare privato. Possono essere finanziati interventi solo su immobili ricadenti all’interno delle zone omogenee A (centri urbani di carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale) e B0 (aree residenziali di valore ambientale) o su singoli edifici a esse equiparati (ma non devono trovarsi in aree dichiarate ad alta pericolosità idraulica e idrogeologica). Gli edifici, inoltre, alla data di entrata in vigore della legge regionale 15/2014 (8 agosto 2014) dovevano essere in stato di abbandono o di sottoutilizzo, cioè non occupati oppure occupati da un numero di soggetti in misura inferiore al 30 per cento rispetto a quello massimo insediabile.
Cinquanta e cinquanta
Il contributo è pari al 50 per cento della spesa per la parte effettivamente a carico del richiedente; tuttavia, se l’intervento comporta la realizzazione di alloggi, per gli interventi attuati da soggetti privati diversi dalle persone fisiche il contributo non può essere superiore a 30.000 euro per alloggio, mentre per quelli effettuati dalle persone fisiche, non può andare oltre ai 40.000 euro per alloggio.
Vantaggi in graduatoria
Gli uffici regionali specificano che per la graduatoria saranno tenute in considerazione alcune specificità: nell’ordine l’incremento della classe energetica; quello della sicurezza sismica; la destinazione degli alloggi a ‘prima casa’; gli interventi di ‘edilizia convenzionata’; quelli realizzati da soggetti con sede legale o operativa in regione da almeno un anno; il minor peso percentuale del contributo pubblico in rapporto al costo dell’intervento; il maggior numero di alloggi da realizzare e, infine, il versamento dei tributi nel territorio della regione.
Le domande, in sede di prima applicazione, devono essere inviate alla Regione entro il 3 giugno 2015. Per informazioni si può contattare il servizio edilizia della Regione ([email protected]) da lunedì a venerdì dalle 10 alle 12 (per Pordenone, Gorizia e Trieste 0434 529418,per Udine 0432 555569).