Il costante aumento dei contagi registrato in queste ultime settimane tra la popolazione, sta mettendo seriamente a rischio la tenuta del sistema sanitario giuliano. Al netto dei costi elevatissimi in termini di persone ammalate e di decessi, oltreché di risorse impiegate per la gestione della pandemia, a preoccupare la Cisl Fp di Trieste è la fortissima pressione che in queste lunghissime ora sta vivendo il personale sanitario, nuovamente in prima linea.
“Chiediamo alle Istituzioni e soprattutto al neo prefetto di Trieste una maggiore attenzione all’applicazione della normativa relativa ai controlli negli spazi pubblici e anche all’esterno, valutando tutte le possibili opzioni” sollecitano per la Cisl Fp, Romina Dazzara, Giorgio Iurkic eLorena Gandin, che spingono anche la Direzione sanitaria di AsuGi ad accelerare una riorganizzazione non più procrastinabile.
“Serve – chiariscono i tre sindacalisti – una riorganizzazione dei servizi, attingendo alle risorse di personale sanitario anche collocato a riposo o da altri enti, aprendo un bando di interesse nello specifico e ricorrendo al personale laureando nella sessione di novembre e, infine, chiedendo sostegno alle regioni vicine per detenere la pressione sulle strutture”.
Insomma – per il Sindacato – è tempo di scelte e azioni veloci e funzionali, tenuto conto che, considerando le sole sospensioni effettuate da Asugi, l’organico è sotto di 100 unità. Se ne prossimi giorni l’Azienda provvederà alla sospensione di tutti i sanitari non ancora vaccinati, tale carenza salirà a circa 350 unità, difficili da colmare a stretto giro, senza un piano specifico. “Il personale attualmente al lavoro – commenta la Cisl Fp – con grande senso di responsabilità e consapevolezza sta garantendo la piena funzionalità dei servizi e delle prestazioni, ma è chiaro che è allo stremo ed affaticato. Per questo occorre subito ripristinare le condizioni essenziali per poter lavorare in maniera adeguata, in sicurezza e a tutela dell’utenza”.