Si alza di nuovo il livello dello scontro tra professionisti della sanità e Regione. Dopo il lungo braccio di ferro sui numeri delle terapie intensive Covid, questa volta il motivo di tensione è legato alla gestione dell’emergenza-urgenza. A sollevare il tema l’Aaroi Emac Fvg, Associazione Anestesisti Rianimatori ospedalieri – Emergenza area critica, in una lettera-appello sottoscritta anche dalle rappresentanze di Anaao Assomed, Anpo, Cgil e Fassid.
Per i professionisti “un fiore all’occhiello è stato ridotto a un sistema arretrato, carente, inadeguato e inefficiente”. Nel mirino, in particolare il Sores, definita “una cattedrale nel deserto e completamente distaccata dal territorio, nonostante il grande sforzo degli operatori”.
Dopo la replica del vicepresidente Riccardo Riccardi, Aaroi-Emac ha fatto sapere di aver “dato mandato ai legali di tutelare il nome e l’immagine dell’Associazione. Alla nota diffusa mercoledì, l’assessore ha reagito in maniera maldestra e arrogante, dimostrando nuovamente che Aaroi-Emac e l’intersindacale della dirigenza sanitaria Fvg hanno colpito nel segno”, si legge nella nota.
“L’Assessore pensi a rispondere in maniera puntuale alle gravi criticità che abbiamo segnalato, invece di addurre le solite scuse e di offendere tutti quei professionisti mai coinvolti, minacciati e umiliati durante la sua gestione. Le nostre critiche hanno sempre rappresentato l’espressione e le testimonianze provenienti da quella stessa prima linea che, evidentemente solo a parole, omaggiava come gli eroi della pandemia”, si legge ancora.
“Forse, prima di accusare qualcuno di raccontare ‘balle sulle terapie intensive’, Riccardi farebbe bene a ricordarsi della recente visita degli ispettori romani e dell’esito, per la Sanità regionale, non particolarmente favorevole. Se anche al Ministero non la raccontano giusta, allora vien da pensare che l’assessore abbia un problema più grosso. E non solo di posti letto”, conclude la nota Aaroi-Emac.