Anche le donne friulane si trovano in situazioni d’emergenza, ma è impossibile calcolare effettivamente il numero di pillole contraccettive assunte entro 72 ore e 120 ore da un rapporto sessuale non protetto o dal fallimento di altro metodo contraccettivo. Come spiegano dagli uffici della Sanità regionali, i medicinali a base di levonorgestrel e ulipristal sono attualmente classificati in fascia C e sono vendibili in farmacia su prescrizione.
Non essendo prescrizioni a carico del Servizio sanitario regionale (SSR), ma a carico dei pazienti, i dati non sono disponibili nel sistema informativo regionale in quanto non tracciati dalla cosiddetta ricetta rossa.
I dati disponibili, quindi, sono molto parziali in quanto non comprendono l’acquisto privato, ma si riferiscono esclusivamente a quanto rilevato nelle Aziende sanitarie regionali, che forniscono/somministrano il medicinale nel caso in cui le pazienti si rivolgano al pronto soccorso o ad altri reparti.
Nel 2012, sono state fornite in Friuli Venezia Giulia 982 confezioni per una spesa di 6.200 euro. Nel 2013, 964 confezioni per una spesa di circa 6.400 euro.
Altro discorso per i consumi dei medicinali a base di mifepristone, indicato per l’interruzione medica di gravidanza intrauterina in corso, secondo schemi terapeutici variabili a seconda dell’utilizzo specifico. Si tratta in questo caso di un medicinale ad uso esclusivamente ospedaliero.