Anoressia e bulimia, fame emotiva ed altri squilibri nel rapporto quotidiano con il cibo sono tra i principali disturbi del comportamento alimentare che a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia stanno registrando un aumento dei casi del 30% circa, soprattutto tra giovani e giovanissimi. Il dato preoccupante è stato ribadito oggi, in occasione della Giornata nazionale del “Fiocchetto Lilla” che ha visto a San Vito al Tagliamento organizzare, sotto la Loggia comunale, un momento di riflessione in sinergia con ADAO Friuli, l’Associazione nazionale di volontariato che raccoglie e coordina numerose Associazioni in Italia che si occupano di disturbi del comportamento alimentare, per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste malattie devastanti.
Disturbi che costituiscono una reale emergenza sanitaria: la loro diffusione, amplificata durante l’emergenza sanitaria tra giovani e giovanissimi, ha una rapidità e una rilevanza sconcertanti a tal punto che non si ha alcun esempio di malattia psichiatrica con una simile propagazione, con le caratteristiche di una vera e propria epidemia sociale. Si parla di circa tre milioni e mezzo di persone in Italia che soffrono oggi di questi disturbi e di decine di milioni di giovani e adulti nel mondo che si ammalano ogni anno. L’isolamento sociale e altre situazioni collegate alla
pandemia da Covid-19 hanno peggiorato molto la situazione, con un aumento stimato dei casi di circa un terzo.
Condividendo la preoccupazione del dottor Gian Luigi Luxardi, dirigente psicologo del Centro per i disturbi del comportamento alimentare con sede a San Vito, il Sindaco Antonio Di Bisceglie unitamente alla Vicesindaca Federica Fogolin, hanno colto l’occasione per porre l’accento sull’aggravarsi della situazione: “Dai dati di un’indagine del ministero della Salute risulta che nel primo semestre del 2020 sono stati rilevati 230.458 nuovi casi: nello stesso periodo dell’anno precedente erano stati 163.547. Inoltre, nei pazienti già in cura si stanno verificando peggioramenti della malattia dovuti all’isolamento sociale, alla permanenza forzata a casa, alla chiusura delle scuole e, in generale, il distacco dagli amici e all’annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale”.
A tutto questo si aggiunge che le strutture di aiuto e assistenza durante il coprifuoco hanno dovuto chiudere gli accessi e sospendere le attività. Le terapie sono state sostituite con le videochiamate. Ma non è la stessa cosa. “La realtà è che non si muore per anoressia e bulimia, ma per la mancanza di cure. La pandemia ha permesso di comprendere quanto sia importante che le strutture per la cura dei disturbi alimentari debbano essere messe in grado di operare con le dovute dotazioni e tutti i livelli necessari”. La Giornata del Fiocchetto Lilla è l’occasione di dare voce e di rappresentare con forza la necessità di adeguare le strutture sanitarie alle reali necessità delle persone che soffrono di disturbi alimentari.
Il Sindaco ha quindi ribadito un tema già evidenziato in passato, oggi più attuale che mai: “Anche nel Friuli occidentale mancano ancora tutte le condizioni necessarie per dare una risposta di cura che rispetti le esigenze dei pazienti. Il Centro diurno, annunciato ancora tre anni fa, non è ancora stato attivato nonostante gli spazi messi a disposizione. Eppure è importantissimo che tale struttura venga presto realizzata. E lo diciamo da San Vito dove qui è sorto il primo centro del FVG e uno dei primi d’Italia e che ha bisogno di essere completato”.
Tale necessità è motivata dal fatto che i disturbi del comportamento alimentare sono patologie complesse che colpiscono adolescenti e preadolescenti, richiedono cure impegnative spesso di lunga durata a livello multidisciplinare, coinvolgendo professionisti dell’area medica e psicologica in stretta interazione tra loro. Se non ben curate le patologie alimentari cronicizzano facilmente con una riduzione drastica della qualità della vita delle persone.” L’anoressia è la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, nella fascia d’età dai 12 ai 18 anni. Non c’è più tempo da sprecare,” sottolinea il dottor Gianluigi Luxardi, uno dei padri del centro di San Vito.
Concetti ribaditi dalla Presidente ADAO Friuli, Liliana Giust, che ha poi ricordato come il Fiocchetto Lilla, indossato o esposto, è il simbolo dell’impegno e della consapevolezza nei confronti di queste
malattie e rappresenta in modo sempre più universale la lotta ai disturbi del comportamento alimentare. La celebrazione della decima giornata nazionale del Fiocchetto Lilla consisterà anche quest’anno nella realizzazione del progetto “Coloriamoci di Lilla” che prevede numerosi eventi, prevalentemente sul web, a causa dell’emergenza sanitaria in atto.
Presenti e intervenuti con il loro contributo al momento di riflessione sotto la Loggia il Direttore del Distretto Tagliamento, dott. Rosario Sisto, che ha ribadito la volontà di essere in sintonia con l’esigenza di prossimità per le cure di queste patologie e l’infermiera professionale Manuela Scodeller che ha riferito sull’attività del centro sanvitese confermando l’aumento considerevole di accessi al servizio.