Il Friuli Venezia Giulia rimane in zona gialla anche per la prossima settimana. Dal report della cabina di regia emergono poche novità nella mappa a colori dell’Italia.
Restano confermati tutti gli attuali ‘gialli’, fascia dove da lunedì dovrebbe rientrare anche la Sardegna. Puglia, Sicilia e Provincia di Bolzano restano in arancione. L’Alto Adige, però, ha autonomamente deciso di varare un mini-lockdown. Le misure più restrittive saranno valide da lunedì 8 a domenica 28 febbraio. Tra le principali novità ci sono il divieto di spostamento tranne che per motivi di lavoro, studio, salute e di necessità, la chiusura di bar, ristoranti, strutture ricettive per turisti e negozi (ad eccezione di quelli che vendono beni necessari), il ritorno della didattica a distanza nelle scuole, l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 negli ambiti considerati a rischio e i test nelle aziende artigiane e produttive. Da valutare, infine, la posizione dell’Umbria, già in arancione, ma con un indice Rt molto vicino ai limiti della zona rossa.
Guardando ai dati (qui il report regionale), come anticipato il Fvg presenta un indice Rt a 1.03, con un range compreso tra 0.99-1.08; proprio il valore più basso che, seppur di poco, rimane sotto 1, consente alla regione di evitare il passaggio all’arancione. Il livello di rischio resta moderato con diversi indicatori in miglioramento. Scendono i casi – quelli segnalati nell’ultima settimana sono 2.689 – e i focolai.
L’incidenza a 14 giorni resta, però, alta con 467,83 casi ogni centomila, il più alto dello Stivale dopo quello, ‘stellare’, di Bolzano (1.270), e a fronte di una media nazionale di 273,01.
Stabilmente ‘sopra soglia’ ormai da diverse settimane i dati delle ospedalizzazioni, con i ricoveri al 45% (soglia 40%) e le terapie intensive al 35% (soglia 30%).
L’incidenza a livello nazionale si mantiene sopra il valore di 130 casi per 100.000 abitanti nei sette giorni e, in almeno uno dei due flussi di sorveglianza Covid-19 analizzati dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento.
La trasmissibilità è pari a 0,84 (range 0,76– 1,02), sebbene in media simile all’ultima rilevazione, presenta questa settimana un range che arriva a superare 1 nel suo valore superiore. In due regioni l’Rt è in contro-tendenza rispetto al resto del Paese, con un dato significativamente sopra la soglia di 1 e cinque regioni (compreso il Fvg) riportano il valore puntuale attorno all’1 con valori compresi tra 0.95 e 1,03.
Si osserva un lieve generale peggioramento dell’epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (sono tre, ovvero Bolzano, Puglia e Umbria, rispetto a una) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (sette contro 10) in un contesto dove preoccupa il riscontro di varianti virali in molteplici regioni italiane che possono portare a un rapido incremento dell’incidenza.
In questa fase delicata dell’epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere a un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.