Il Friuli Venezia Giulia inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Come anticipato dai dati giornalieri, la curva Covid mostra i primi segnali di discesa. Dopo tre settimane con aumento dei contagi a doppia cifra (ben oltre il 30%, complice anche l’ampia diffusione della variante inglese), la crescita dei nuovi casi si attesta al 2%, anche per effetto delle misure restrittive in vigore dal 15 marzo. Ma non ancora abbastanza per uscire dalla zona rossa.
Il primo segnale incoraggiante – che fa sperare di aver raggiunto il picco della terza ondata – arriva dalla bozza del monitoraggio settimanale della cabina di regia: l’indice Rt della regione scende a 1,23, dopo aver toccato, sette giorni fa, quota 1,42. Il parametro (inferiore all’1,25 che significa zona rossa automatica) da solo, però, non basta: nel ‘decreto Pasqua’, infatti, il Governo, su indicazione del Comitato tecnico scientifico, ha stabilito che per la decisione del colore dei territori si tenga in considerazione anche l’incidenza, ovvero il numero dei casi ogni centomila abitanti. E il Fvg resta ancora ampiamente sopra la soglia critica di 250.
A pesare, poi, sono anche le ospedalizzazioni che oggi vedono occupati il 46% dei posti letto di terapia intensiva (soglia critica al 30%) e il 50% di quelli destinati ai pazienti Covid negli altri reparti (qui la soglia critica, lo ricordiamo, è al 40%).
La prospettiva, insomma, è quella di rimanere in fascia rossa almeno fino al weekend di Pasqua quando, lo ricordiamo, tutta Italia sarà in rosso dal 3 al 5 aprile, ma con la possibilità di una visita al giorno in casa di amici o parenti che, al momento, non è consentita nella zona rossa ‘standard’.
Presto, invece, per fare pronostici certi per dopo Pasquetta, anche se le probabilità di un’altra settimana in rosso – quindi fino all’11 aprile – sono concrete. La mappa del rischio nazionale è legata anche alle decisioni del Governo, che dovrà stabilire le regole in vigore dal 6 aprile. Probabile che si vada verso una sostanziale proroga delle misure in corso, almeno fino a inizio maggio quando, complici anche i vaccini, il Paese spera in una più ampia fase di riaperture.
L’unico spiraglio, per ora, riguarda la scuola: come annunciato ieri dal premier Draghi, l’Esecutivo sta mettendo a punto il piano per far tornare in classe, anche in zona rossa, gli alunni più piccoli (indicativamente fino alla prima media). Gli studenti potrebbero essere sottoposti a test rapidi a cadenza settimanale, per creare una sorta di ‘bolla’ che consenta la prosecuzione in presenza delle lezioni si spera fino alla fine dell’anno scolastico.
Da valutare, infine, la posizione di barbieri e parrucchieri: dopo i tanti appelli delle categorie (comprese quelle del Fvg), non è escluso che possano nuovamente riaprire anche in zona rossa, per scongiurare le prestazioni abusive a domicilio.
Oggi il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, incontrerà i governatori proprio per iniziare a delineare il quadro per il dopo-Pasqua.