A illustrare cosa ci aspetta è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’Ospedale di Udine fino a fine settembre. “Secondo i dati che ci arrivano dall’emisfero australe, l’influenza di quest’anno potrebbe essere più aggressiva rispetto a quella del 2018 e l’epidemia iniziare in anticipo. Questo significa che il picco di casi potrebbe arrivare già durante il periodo natalizio, se non ancor prima. Il consiglio è solo uno: vaccinarsi in tempo, già alla partenza della campagna di prevenzione”.
In Fvg il 19% degli abitanti si vaccina contro l’influenza, a fronte di una media nazionale di quasi il 16%, mentre, tra le persone con più di 65 anni il 58% effettua la profilassi. Un dato che è comunque superiore alla media italiana (53%), ma che è ben lontano dai traguardi dichiarati dal Ministero della salute: il 75% come obiettivo minimo, il 95% come ottimale.
I vaccini disponibili in Italia sono tutti stati autorizzati dall’Agenzia europea del farmaco (Ema) e/o dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Tuttavia, non tutti i vaccini autorizzati sono necessariamente disponibili sul mercato. Sono le ditte produttrici che definiscono se mettere a disposizione uno o tutti i loro prodotti in un determinato mercato. Le Regioni decidono annualmente quelli che saranno utilizzati durante le campagne vaccinali. Il Ministero, già lo scorso marzo, sottolineava che “è quindi cruciale che le Regioni e Province Autonome avviino le gare per l’approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali al più presto”.
Per quanto riguarda l’organizzazione della campagna vaccinale in Fvg, però, nonostante le nostre espresse richieste, dalla Regione non giungono ancora indicazioni specifiche, salvo l’intenzione di aumentare il numero di dosi acquistate rispetto al 2018. “Si sta ancora valutando la consistenza di tale incremento – informa la Direzione centrale salute –. Lo scopo è fare fronte a una maggiore sensibilità e disponibilità verso la vaccinazione”.