“La curva pandemica in regione si stabilizza, anche se la diminuzione dei nuovi casi può essere almeno in parte spiegata da una riduzione dei test. L’incidenza settimanale rimane comunque a circa 396 nuovi casi per 100mila abitanti, molto al di sopra del livello di 250 nuovi casi che determina l’automatico piazzamento in zona rossa. Seguendo il trend di diminuzione attuale, la soglia dovrebbe essere raggiunta fra tre settimane, determinando, quindi, una permanenza in zona rossa fino a fine aprile (si deve rimanere per due settimane sotto la soglia prima di poter cambiare di colore, ndr)”. E’, in sintesi, l’analisi scientifica settimanale sull’andamento del Covid e le previsioni per la prossima settimana in Fvg, fatta dal Data scientist della Sissa di Guido Sanguinetti riportata dall’Ansa.
Considerato il trend, tuttavia, e la recente applicazione delle restrizioni di zona rossa, “si può ragionevolmente sperare in una diminuzione più marcata a partire dalla prossima settimana”.
Secondo il ricercatore, “iniziano a vedersi gli effetti positivi delle restrizioni, con un’inversione di tendenza della pandemia in Fvg nella settimana appena conclusa (20-26 marzo), che essenzialmente ritorna ai livelli di due settimane fa. In questo periodo, infatti, si sono rilevati 4.809 nuovi casi (contro i 5.581 della settimana 20-26 marzo, con una diminuzione del 13,8%). Il numero di persone testate per la prima volta scende, però, a 22.771 (contro i 25.160 della settimana precedente), con un rapporto di casi positivi su casi testati sostanzialmente stabile al 22,1% (contro il 22,2% della settimana precedente). Non si può, quindi, affermare con certezza che la diminuzione di nuovi casi rispecchi un vero miglioramento del quadro epidemico, visto che potrebbe essere semplicemente spiegata dal minor numero di test fatti”, prosegue l’analisi di Sanguinetti.
Inoltre, “stabile ai massimi assoluti è la pressione sulle terapie intensive con 78 ricoverati contro i 77 del 19 marzo, avendo toccato un nuovo massimo di tutta la pandemia con 83 ricoverati il 23 marzo. In aumento anche i ricoveri nei reparti ordinari con 650 degenti a fronte dei 547 di una settimana fa, vicino al picco di 703 ricoverati toccato a inizio gennaio. In aumento anche il dato dei morti, con 130 decessi registrati nel periodo 20-26 marzo, contro i 112 registrati la settimana precedente”, conclude Sanguinetti.