La sanità friulana è a un momento di svolta. La riforma presentata dalla Giunta ha infatti superato l’esame dell’aula e il disegno di legge è stato approvato grazie ai voti della maggioranza. Tra le modifiche nella gestione del settore, per ridurre le liste d’attesa e supportare il servizio pubblico dove necessario, è previsto che gli enti del Servizio sanitario possano destinare all’acquisto di prestazioni dai soggetti privati fino al massimo del 6% del finanziamento assegnato quale Fondo sanitario regionale di parte corrente.
Ma cosa significa?
Che laddove il pubblico non riesca a garantirelle prestazioni nei tempi e nei modi adeguati, saranno le strutture private accreditate a supplire, fornendo ai cittadini un servizio di pari livello e di pari costo.
Il funzionamento del settore privato è stato monitorato attraverso un’indagine Swg commissionata da Assosalute Fvg, associazione che raggruppa più di 20 cliniche private della nostra regione.
Dalle domande a risposta multipla rivolte a un campione di 1000 persone è emerso che, negli ultimi 5 anni, l’81% dei pazienti è ricorso a ospedali e distretti pubblici, mentre il 46% degli intervistati a strutture convenzionate utilizzando l’impegnativa e il 37% pagando la prestazione. Il 65% di chi ha usufruito dei servizi privati lo ha fatto di frequente. Le persone in età più matura risultano ancora più legate al sistema pubblico. Il 10% delle persone, infine, ha scelto di curarsi fuori dai confini del Friuli Venezia Giulia.
Il grado di soddisfazione complessivo è elevato e si attesta su un voto medio dell’8,3 su 10 e aumenta tra coloro che ne hanno usufruito nell’ultimo anno. La valutazione del servizio registra i voti più alti nei tempi di rilascio dei referti (voto medio 8,8) e nel rispetto della puntualità degli appuntamenti (voto medio 8,7), ma l’aspetto di maggior incidenza nella valutazione complessiva è dato dall’umanità e dalla professionalità del personale.
Non solo: l’utilità delle strutture private convenzionate per il funzionamento complessivo del servizio sanitario regionale è ormai ampiamente riconosciuta dalla popolazione (83%), anche dal 78% di coloro che generalmente usufruiscono di altre strutture sanitarie.
“Tra tutti i numeri dell’indagine quest’ultima percentuale è davvero indicativa per noi – commenta Claudio Riccobon, presidente di Assosalute Fvg –. Significa che i cittadini hanno una percezione reale e positiva delle cliniche accreditate nel garantire alti livelli di cura. Privato che non significa necessariamente ‘a pagamento’, ma che affianca il servizio sanitario regionale erogando prestazioni in convenzione, riducendo i tempi e le liste di attesa”.
Efficienza e qualità di cure e prestazioni, infine, garantiscono alle strutture private ampie prospettive di crescita dell’utenza. Così la propensione media verso un maggiore ricorso alla sanità privata accreditata nel futuro è del 12% per chi non ne fa attualmente uso e sale fino al 16% per chi già la utilizza.
La sanità Fvg svolta verso il privato
Gli aspetti che incidono di più nel gradimento del servizio accreditato sono umanità e professionalità del personale
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