Pezzo dopo pezzo vanno a posto le tessere che compongono il mosaico della riforma sanitaria voluta dal nuovo Esecutivo regionale.
Stefano Dorbolò, attuale commissario straordinario dell’Irccs Burlo Garofolo, prenderà il posto di Gianni Cortiula al vertice della direzione centrale salute della Regione.
Lo ha annunciato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, a seguito dell’odierna delibera della Giunta regionale che ratifica la nomina del nuovo dirigente. Cortiula, invece, prenderà incarico presso il segretariato generale.
“Ringrazio il dottor Cortiula per i dieci mesi di lavoro duro e complesso – ha detto Riccardi – che abbiamo condiviso. Non saremmo riusciti a raggiungere gli importanti obiettivi che ci eravamo prefissati senza il suo puntuale e preciso contributo professionale e il suo impegno appassionato. Proseguiremo il nostro lavoro con il qualificato contributo professionale del dottor Dorbolò che, in questi mesi, è già stato uno dei principali protagonisti del nostro gruppo di lavoro”.
La Giunta regionale ha contestualmente approvato il riparto dei finanziamenti per le singole aziende sanitarie che, grazie allo stanziamento di 80 milioni di euro in più rispetto alla manovra finanziaria dell’Esecutivo precedente, consentirà a ciascuna azienda di mantenere, se non incrementare, i livelli di spesa del consuntivo 2018. La conferma è stata data, al termine della riunione della Giunta, dallo stesso Riccardi che ha presentato le cifre degli stanziamenti e gli obiettivi di efficienza della spesa del sistema sanitario regionale.
In totale il finanziamento 2019 ammonta a 2 miliardi 285 milioni di euro, con uno scostamento di 639mila euro in più rispetto al consuntivo 2018 e di ben 80 milioni in più rispetto ai 2 miliardi 204 milioni di euro messi a preventivo nel 2018 dalla Giunta Serracchiani.
All’Asui Trieste vanno 492 milioni di euro, all’Aas 2 Bassa friulana Isontina circa 440 milioni, all’Aas 3 Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli 295 milioni, all’Asui Udine 491 milioni, all’Aas 5 Friuli occidentale 495,5 milioni, all’Irccs Burlo Garofolo 29,6 milioni, al Cro di Aviano 24,7 milioni e all’Agenzia regionale di coordinamento per la salute (Arcss) 17,7 milioni.
“Sostanzialmente c’è un allineamento dei consuntivi per tutte le aziende tranne che per quella di Pordenone a cui abbiamo riconosciuto 1,2 milioni di euro in più in virtù delle buone performance registrate, mentre al Cro saranno riconosciuti 382mila euro in più”, ha commentato Riccardi.
“L’utile del sistema consentirà alle aziende – ha quindi sottolineato il vice governatore – di costituire il fondo salari nella misura dell’1 per cento, consentendo alle aziende di riconoscere al personale le premialità di fine anno, che non erano state applicate nel 2018 per effetto delle perdite sui bilanci del 2017. Abbiamo lavorato per mettere in sicurezza il sistema e per riconoscere il valore del personale”.
L’obiettivo dichiarato è dunque di evitare perdite (verificatesi in passato in particolare per le aziende di Udine e Trieste), scongiurando così l’obbligo di applicazione della norma statale che impone, in presenza di disequilibri di bilancio, il taglio dell’1 per cento del costo del personale.
Questo tema, per altro, che è stato al centro della Conferenza delle Regioni tenutasi giovedì a Roma, dove i rappresentati regionali hanno espresso una pozione unitaria. “Il Friuli Venezia Giulia, come le altre regioni, ha manifestato allo Stato la necessità di eliminare l’obbligo del taglio del personale che, allo stato attuale, permane, a meno che non ci sia un miglioramento della produttività; questa – ha sottolineato il vicegovernatore – è la direzione in cui ci stiamo muovendo nel rispetto del sistema delle regole vigenti, sistema che però tutte le regioni chiedono di cambiare”.