Si spenderanno oltre 100mila euro. L’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari da il via al progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di adeguamento di alcune stanze della residenza protetta per anziani Domenico Corradini, legati alle sempre maggiori necessità derivanti dalle emergenze da Covid-19.
Progetto elaborato dall’ingegner Claudio Simeon. Ma c’è di più. La disponibilità di posti letto passerà dagli attuali 66 a 70 utenti. Un duplice intervento che, com’è stato spiegato, va nella direzione anche di favorire una gestione a moduli della struttura, con l’implementazione di quella che è la zona rossa già in funzione da parecchi mesi proprio a causa della pandemia.
Si “sfrutterà” l’ala verso via D’Annunzio, con l’utilizzo anche degli spazi lasciati liberi dopo il trasferimento dell’ambulatorio infermieristico in piazza Oberdan. Le linee guida attivate per l’emergenza Covid-19 impongono che, all’interno delle residenze protette, in caso di positività riscontrate, la struttura si attivi immediatamente per l’isolamento del caso.
“Per questa ragione – spiega l’assessore alle politiche sociali, Gianpaolo Martinelli – si rende necessaria la realizzazione di una nuova area attrezzata della Corradini per quella che viene definita zona rossa, ovvero un’area dedicata per la gestione delle quarantene ed isolamento dei casi Covid o sospetto Covid”. Questa zona, più ampia rispetto a quella già esistente, prevede la possibilità di alcune stanze separate dalla zona verde, con una zona filtro dove il personale abbia la possibilità di spogliarsi e vestirsi prima e dopo l’ingresso nella zona rossa.
“Le aree di isolamento – continua Martinelli – devono essere il più possibile individuate secondo un criterio di progressione in rapporto alla gravità ed al rischio diffusivo dell’infezione. Ciò vuol dire residenti sani e residenti negativi senza contatti a rischio, contatti a rischio che hanno eseguito il tampone che è risultato negativo, residenti sintomatici con sospetto di infezione, residenti con tampone positivo asintomatici o paucisintomatici e residenti con tampone positivo e sintomatici”. Anche la Corradini, come molte altre strutture dell’isontino e della regione, ha dovuto fare i conti con la pandemia. Anche se, fortunatamente, sino ad oggi si registra un solo decesso, quello di una donna di 100 anni morta nelle settimane passate. La pandemia non concede ancora allentamenti o cali di attenzione.
Attualmente, a Ronchi dei Legionari, si registrano 66 positivi, 54 sono le persone quarantena, mentre dall’inizio dell’emergenza si sono avuti 27 decessi. Uno solo, come detto, alla Corradini. “La situazione, anche nella nostra cittadina, è difficile e va seguita con grande attenzione. Ed stato questo – sono le parole del sindaco, Livio Vecchiet – che ci ha spinto a cancellare gli eventi che avrebbero previsto assembramento di persone. Rinunciamo a malincuore alle nostre tradizioni, pensando alla salute delle persone. La nostra comunità ed in particolare le fasce più sensibili anziani e ragazzi, hanno pagato e stanno pagando a caro prezzo il perdurare di questo stato di emergenza”.