Il 31 dicembre, il Direttore della Struttura Complessa Approvvigionamenti e gestione contratti beni e servizi dell’Azienda Sanitaria 5, Alberto Rossi, dopo 40 anni di attività professionale svolta a servizio della sanità pordenonese, andrà in pensione. Appare arduo sintetizzare le molteplicità di impegni e di decisioni, assunte da Rossi nel corso della sua carriera professionale connotata da alcuni intervalli, nel più importante dei quali tra il 1995 e il 1999, è stato Presidente della Provincia di Pordenone.
“Non mi sono mai ritenuto un tecnico tout court”, dice Rossi, “ma piuttosto un amministratore pubblico nel senso più ampio del termine, il cui compito principale era quello di risolvere problemi. E’ una lezione che ho appreso anche dalla mia esperienza politica e amministrativa, tiene a sottolineare il dirigente, ripercorrendo alcuni passi della sua attività professionale nell’Azienda Sanitaria 5”.
L’ufficio che Rossi ha diretto in questi ultimi 8 anni, e cioè la Struttura Complessa Approvvigionamenti e gestione contratti beni e servizi dell’Aas 5, è molto importante. Coordina circa 110 persone, tra dipendenti amministrativi, tecnici, operatori della logistica e dei servizi con la gestione di oltre 100 milioni di euro all’anno, tra acquisti di beni di consumo, servizi e beni di investimento, pari a circa un quarto dell’intero bilancio dell’Azienda Sanitaria 5.
Ha seguito tappe importanti dell’evoluzione e trasformazione della sanità pordenonese, come, ad esempio, l’unificazione in un’unica azienda ospedaliera di tutti gli ospedali del territorio nel 2011, e nel 2015 con la Legge Regionale 17 ha gestito quanto si è reso necessario per l’unificazione dell’Azienda unica territoriale ed ospedaliera. Si è occupato di attività molto importanti tra queste: la logistica legata alla dismissione dei vecchi padiglioni per consentire l’avvio puntuale del cantiere del nuovo ospedale, il trasferimento degli uffici amministrativi ospedalieri nella sede centrale dell’Azienda, il trasferimento della formazione professionale e della Neuropsichiatria infantile nell’ex scuola Maran. E ancora tutte le operazioni legate ad una rimodulazione dell’organizzazione di alcuni servizi ed uffici aziendali. Senza dimenticare il supporto alle strutture ospedaliere territoriali, la rete distrettuale, i servizi socio-assistenziali.
L’enorme mole dell’attività logistica dei magazzini, dei trasporti, dei rifiuti, delle pulizie, della ristorazione, è stata gestita, con la regia del suo ufficio composto da professionalità di alto livello, che hanno consentito in questi anni di gestire problematiche molto complesse, considerando il fatto che ogni giorno nella rete ospedaliera provinciale e nelle strutture del territorio, si muove una comunità molto numerosa di persone tra operatori, utenti, ricoverati e famigliari.
Rossi, nella sua vision di dirigente e amministratore pubblico proiettata in avanti, parla naturalmente anche del nuovo ospedale di Pordenone: “i lavori stanno procedendo con puntualità. Dobbiamo cogliere questa opportunità anche per migliorare la qualità dell’accoglienza, dei servizi alberghieri, del trattamento personale degli utenti, quindi diciamo che sotto questo profilo il nuovo ospedale rappresenterà sicuramente un momento di crescita del livello dell’offerta ospedaliera del territorio”. Senza dimenticare l’imminente arrivo del robot che sicuramente potenzierà un’attività chirurgica multidisciplinare.
Evidenzia Rossi: “ma non voglio tralasciare l’avvio della nuova ala dell’ospedale di S. Vito al Tagliamento, per il quale abbiamo potuto lavorare con molto impegno, consentendo l’apertura di nuovi spazi, provvedendo all’acquisizione degli arredi e delle attrezzature. O l’imminente acquisto della nuova TAC dell’Ospedale di Spilimbergo che potenzierà i servizi diagnostici di quel nosocomio”.
“Ho sempre considerato il mio lavoro, non come un lavoro fine a sé stesso, ma come quello di un cittadino che concorre alla gestione di una realtà molto importante per la sicurezza sanitaria e sociale dei cittadini e quindi come tale l’ho sempre sentito come una cosa mia, non solo come una componente della mia professione, ma anche come un qualcosa che mi riguardava direttamente e che richiedeva il massimo dell’impegno e della professionalità”, conclude Alberto Rossi.
“Se ne va una delle colonne della nostra Azienda e del nostro Ospedale, ha sottolineato il Direttore Generale dell’AAS5”, Giorgio Simon, che ha aggiunto: “una persona a cui quando ci si rivolgeva per risolvere un problema te ne risolveva due. Appassionato, attentissimo al territorio con una grande visione e con un grandissimo rapporto di amicizia oltre che personale con me, con moltissimi dipendenti dell’ospedale”.
“Quindi una grande perdita, ma rimarrà con noi perché sarà un mio consulente personale oltre che presente nel comitato per la celebrazione dei 700 anni dell’Ospedale di Pordenone”, ha concluso Simon.