“Sentire che un ospedale come quello di Udine possa andare in crisi per accogliere dei pazienti covid, tanto da non garantire un normale accesso alle visite specialistiche, è davvero preoccupante. Per le dimensioni e il livello del vasto complesso ospedaliero e con due anni di esperienza di gestione covid alle spalle, ci si aspetterebbe un’organizzazione in grado di dare risposte sia sul fronte covid, sia per le visite e le attività programmate, ma anche un indirizzo certo, da parte della Giunta regionale, per scongiurare l’allarme lanciato dal direttore di AsuFc”. Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd), a margine della risposta all’interrogazione rivolta alla Giunta regionale per chiarire l’accessibilità e i tempi di attesa per le visite specialistiche.
“Il fatto che l’attivazione di 28 posti letto covid (nel padiglione Scrosoppi) porti alla chiusura dei reparti di medicina e delle sale operatorie non è quello che ci si aspetterebbe, soprattutto a fronte dell’esperienza acquisita e sapendo quanto le chiusure delle attività programmate pesino sulle liste d’attesa, cresciute a dismisura in conseguenza delle prime ondate Covid e non ancora del tutto recuperate”.