Da lunedì 15 marzo il Fvg sarà in zona rossa. La bozza del report settimanale della cabina di regia, infatti, conferma i timori degli ultimi giorni, legati al vertiginoso aumento dei contagi e alla sempre più ampia prevalenza della variante inglese.
L’indice Rt regionale è salito da 0,97 del 5 marzo a 1,39, superando quindi la fatidica soglia di 1,25 che fa scattare in automatico le misure più restrittive. Ma l’Rt non è purtroppo l’unico dato in peggioramento. La percentuale di tamponi positivi sul totale dei test effettuati in regione è cresciuta dal 13,1 al 14,4%. I focolai attivi sul territorio salgono da 766 a 1.062, i nuovi focolai da 369 a 545. Se il tasso di occupazione dei posti letto covid in terapia intensiva scende dal 35 al 34% (restando, comunque, sopra il dato critico del 30%), cresce, invece, in maniera importante quello nelle aree mediche, passato nell’arco di sette giorni dal 30 al 37%, sfiorando quindi la soglia critica del 40%.
Il monitoraggio, come sempre, sarà comunicato ufficialmente domani. E, in base ai numeri, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà la nuova ordinanza, che enterà in vigore da lunedì.
Vedono rosso anche il Piemonte, la Lombardia e l’Emilia Romagna, con il Veneto e il Lazio sul filo del rasoio. Rimarrebbero, sostanzialmente, in giallo soltanto Valle d’Aosta, Calabria e Sicilia, mentre la Sardegna si conferma isola felice in fascia bianca.
Il report, però, sarà fondamentale anche per il Governo, che si è riservato di decidere sulle nuove misure proprio in base agli ultimi dati disponibili. Domattina è fissato l’ultimo tavolo, dal quale si attende il testo del decreto che modificherà il Dpcm in vigore dal 6 marzo.
L’ipotesi, sulla base delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico, è quella di un lockdown nazionale nel weekend, di misure rafforzate anche in zona gialla e di passaggio automatico in zona rossa sopra i 250 casi ogni 100mila abitanti.
Anche in questo caso, i numeri ‘condannano’ il Fvg: a livello regionale i contagi settimanali hanno superato quota 360 casi, con l’ex provincia di Udine a 524, Gorizia a 440 e Trieste di poco sopra la soglia a 255; in contro tendenza Pordenone, dove la terza ondata non si è ancora scatenata: i casi settimanali, nel Friuli Occidentale, si attestano a 143 ogni 100mila abitanti.
Mentre si attende l’ufficialità della mappa dei colori nazionali, una conferma del preoccupante aumento dei contagi in Fvg arriva dell’Europa. Nell’aggiornamento odierno dei colori, l’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha riportato il Fvg in ‘rosso scuro’, dopo diverse settimane che ci vedevano in ‘rosso semplice’. Stessa tonalità per la vicina Slovenia (che da lunedì ha introdotto controlli alla frontiera, con obbligo di tampone negativo, vaccinazione o guarigione, pena obbligo di quarantena di almeno cinque giorni), ma anche Bolzano, Trento, Lombardia, Emilia Romagna, Marche e Campania.
LE REGOLE. In attesa di capire se il nuovo decreto introdurrà modifiche anche per le zone rosse, al momento le regole prevedono spostamenti sempre con autocertificazione (scaricala qui) solo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità; rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Non sono, invece, consentite le visite verso abitazioni private, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.
Scuola: è prevista la sospensione dell’attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Commercio: sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità, anche all’interno dei supermercati. Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.
Nelle zone rosse, poi, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.