“Il più delle volte si tende a parlare delle presunte carenze del nostro ospedale perché questo fa più notizia e può essere usato anche per strumentalizzazioni politiche ma in questi ultimi anni il salto di qualità fatto dal San Giovanni di Dio è innegabile”, commenta il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna.
“Grazie a investimenti continui e importanti sulle attrezzature e a professionisti di profilo altissimo la sanità goriziana è diventata addirittura riferimento nazionale per la cura di determinate patologie. A dirlo sono gli stessi medici in un comunicato dell’azienda sanitaria che, numeri alla mano, mette in luce la straordinaria attività seguita all’arrivo del robot chirurgico nonostante il Covid”.
“A parlare sono due grandi professionisti, il dottor Vianello e il dottor Balani che rappresentano la punta di un iceberg rappresentato dalle grandi eccellenze umane presenti al San Giovanni di Dio. I miei ringraziamenti e l’orgoglio di goriziano vanno a loro ma un grazie di cuore anche alla giunta regionale e, in particolare al vicepresidente a assessore alla sanità, Riccardo Riccardi, che ha raccolto la sfida di rilanciare l’ospedale di Gorizia dopo i tanti tagli degli anni precedenti e i risultati stanno premiando questo sforzo”.
“Ma il Covid-19 mette tutti di fronte ad un’altra difficilissima sfida. Non solo il ripristino e il rafforzamento, in alcuni casi, delle attività ridimensionate per lasciare spazio a posti letto Covid, a partire da Cardiologia, ma anche l’apertura di un confronto per affrontare il disagio che questa epidemia sta facendo crescere fra i cittadini”.
Oggi ci troviamo di fronte spesso a situazioni difficili, soprattutto per le persone più fragili, e tutte le istituzioni devono compiere uno sforzo straordinario per capire questo disagio, a volte anche psicologico, e cercare di dare risposte adeguate ai problemi posti. Dobbiamo guardare a una sanità ancora più umana dove i protocolli contengano anche aspetti che favoriscano il supporto emotivo alle persone ma anche una semplificazione degli aspetti procedurali che, in momenti come questo, finiscono per esasperare la gente. Tutti siamo chiamati a ricostruire la nostra società e riusciremo a farlo solo se sapremo renderci reciprocamente la mano”, conclude Ziberna.