“L’Ospedale di Palmanova sta continuando a morire, è diventato un nosocomio fantasma. Più di 2 anni fa privato del punto nascita, poi con la prima ondata Covid privato di chirurgia d’urgenza, traumatologia e ortopedia d’urgenza. Con la seconda ondata trasformato totalmente in Ospedale Covid, privato di medicina e della RSA. Quest’ultimo reparto è ancora chiuso, il pronto soccorso è stato depotenziato, gli ambulatori legati al materno infantile ormai inesistenti”. Lo afferma il sindaco del Comune di Palmanova Francesco Martines, nella lettera inviata oggi al presidente della Regione Massimiliano Fedriga assieme a 2000 cartoline firmate da cittadini a difesa dell’ospedale e che giungeranno a Trieste in queste ore.
“Abbiamo atteso troppo tempo e sopportato troppe giustificazioni. I numeri Covid ora sono sotto controllo da mesi, eppure nulla si muove, neanche un atto aziendale che certifichi ciò che Fedriga e Riccardi hanno promesso 780 giorni fa, oltre due anni fa, parlando di un Super Ospedale di cui non si vede nemmeno una bozza di progetto, eppure sono bastati solo 15 giorno nel 2019 per chiudere un Punto Nascita d’eccellenza nazionale. I cittadini chiedono servizi sanitari che funzionano e lo chiedono subito. Invece sono costretti a lunghi spostamenti negli altri ospedali regionali e a code interminabili. Gli anziani e i più fragili sono quelli che subiscono e subiranno i maggiori disagi” afferma Martines.
E ancora Martines “nell’Ospedale fantasma di Palmanova si fanno vaccinazioni, è aperta la medicina ma senza RSA di supporto, con un sottoutilizzo delle 8 sale operatorie per la tanto sbandierata chirurgia programmata e con solo una piattaforma ambulatoriale.
In aggiunta alle 18mila firme raccolte nel 2019, che mi hanno impedito di consegnare di persona al Presidente Fedriga, abbiamo raccolto migliaia di cartoline sottoscritte dai cittadini del palmarino per chiedere di mantenere gli impegni assunti dal Presidente della Regione in Consiglio nel luglio del 2019”.
I cittadini firmatari chiedono che venga mantenuta la promessa del “Super Ospedale” a Palmanova, che partano le attività programmate di mammaria, protesica e oculistica, che venga ripristinata l’urgenza chirurgica, ortopedica e traumatologia, che vengano mantenuti i servizi sanitari storicamente presenti a Palmanova, che si investa sui servizi, sul personale medico, sulla tecnologia e sulle strutture e che vengano ripristinate le attività ambulatoriali di pediatria e ostetricia-ginecologia.
“Continueremo la battaglia a difesa dell’ospedale – conferma il sindaco – perché di quanto promesso ormai più di due anni fa, niente è stato attuato. Nessun atto di programmazione è stato approvato: l’Azienda sanitaria udinese è ancora senza un atto aziendale con il quale si definisca l’assetto e le mission delle diverse strutture ospedaliere. In queste condizioni l’ospedale non svolge più le sue funzioni primarie, i professionisti lo abbandonano perché non hanno prospettive e la gente perde fiducia in un servizio sanitario che non assolve al suo compito di assistenza”.