Il Comune di Pordenone ha iniziato anche quest’anno la campagna estiva contro le zanzare, in special modo contro quelle tigre. Una guerra, questa, alla quale sono chiamati anche i cittadini, che saranno ‘armati’ gratuitamente per la battaglia.
“Nella settimana dal 4 al 7 giugno – spiega l’assessore all’Ambiente della città sul Noncello, Stefania Boltin – è partito il primo intervento di disinfestazione all’interno della quasi 12 mila caditoie che si trovano sul territorio della città di Pordenone. Il piano prevede una serie di interventi specifici. I primi quattro, di tipo biologico, verranno effettuati con l’utilizzo di una due bacilli in accoppiata (microrganismi che si cibano delle larve di zanzara), mentre i tre successivi verranno fatti con i prodotti specifici che sono stati usati anche negli scorsi anni. Abbiamo previsto interventi fino alla fine di ottobre, ma se il caldo dovesse continuare ne metteremo altri in calendario”.
In questi giorni, il Comune, Gea e la ditta che ha vinto la gara d’appalto per la somministrazione dei prodotti all’interno delle caditoie si sono incontrati per mettere a punto il piano di battaglia. “In breve tempo – continua l’assessore Boltin – stileremo un vademecum per i cittadini su come comportarsi che sarà portato in giunta e poi distribuito anche tramite gli organi di stampa. Inoltre, è stato stipulato anche quest’anno un accordo con Federfarma grazie al quale saranno portati in tutte le farmacie site nel territorio del Comune di Pordenone i kit gratuiti per il primo trattamento antilarvale da consegnare alla cittadinanza”.
Si tratta, comunque, di interventi contro uova e larve e non di quelli contro gli esemplari adulti che sono stati effettuati nell’estate del 2018.
“Quella dello scorso anno – sottolinea Boltin – è stata una disinfestazione particolare, resasi necessaria dopo che una persona del quartiere delle Grazie era risultata positiva al virus della febbre West Nile. Gli interventi adulticidi, oltre a uccidere anche gli altri insetti, hanno un effetto abbattente solamente immediato. Invece, noi dobbiamo continuare a colpire le larve e le pupe, in modo che le uova, schiudendosi, non arrivino allo stadio tre, ovvero a quello adulto, e quindi riprodursi”.
Ma per ottenere questo risultato è necessario l’impegno dei cittadini, anche se – diversamente da altri Comuni della Regione come per esempio quello di Udine – non ci sono multe per chi non effettua i trattamenti nella sua proprietà. “Attualmente – conclude Boltin, appellandosi ai cittadini – non c’è la possibilità di elevare una sanzione (anche per la difficoltà dei controlli), ma resta il diritto-dovere per il cittadino di fare nelle loro caditoie i trattamenti effettuati nei tombini pubblici. Qualsiasi ristagno di acqua, anche piccolo, può produrre migliaia di zanzare. Se il Comune realizza tutti questi interventi nella proprietà pubblica e i privati non li effettuano nelle loro abitazioni, allora il lavoro del municipio si rivela inutile. Le zanzare semplicemente andranno a deporre le uova nelle caditoie private”.