“Non c’è alcuna fuga di partorienti al difuori dei confini regionali se non quella legata ad aspetti fisiologici”.
Lo ha assicurato oggi a Trieste l’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, rispondendo in Consiglio regionale all’interrogazione del consigliere Roberto Novelli (Fi) riguardo ad alcuni aspetti di bilancio dell’Aas2.
In particolare, al consigliere che associava i dati da lui rilevati alla sospensione dei punti nascita di Latisana e Gorizia, Telesca ha replicato come invece i numeri si riferiscano alla mobilità extra aziendale e, comunque, intraregionale dell’AAS2 e riguardino l’insieme delle attività di tutto il territorio del distretto ovest.
“La differenza di tre milioni che figura dal rapporto tra fuga e attrazione – ha detto – è riferita alle diverse specialità mediche distribuite nelle varie aree aziendali, a tutto il territorio dell’Aas2 e non alla specifica zona geografica del Latisanese”.
L’assessore regionale, leggendo poi i dati riferiti a questa zona del Friuli Venezia Giulia, ha evidenziato come le residenti abbiano scelto di partorire in altri punti nascita presenti in regione anche prima della sospensione di quello di Latisana.
“Successivamente all’interruzione dell’attività – ha aggiunto – le circa 200 partorienti si sono distribuite tra gli altri punti nascita regionali, in particolare a Palmanova, San Vito e Udine. Alle strutture fuori regione si sono rivolte invece solo 13 persone nel 2015 e 7 nel 2016, mentre per l’anno in corso il valore si attesta, al momento, a 7 unità”. Infine, l’assessore ha ricordato che la sospensione del punto nascita di Latisana non è stata motivata da scelte economiche “bensì dalla carenza di pediatri che non permette di garantire standard di sicurezza adeguati. La mancanza di queste figure contraddistingue l’intero scenario nazionale, posto che la domanda commisurata ai punti nascita attualmente operativi in Italia è nettamente superiore all’offerta delle scuole di specialità. Su questo aspetto – ha concluso Telesca – siamo fortemente impegnati a trovare soluzioni per garantire il supporto pediatrico agli ospedali di rete”.
L’interogazione di Novelli
“L’assessore Telesca continua a sostenere che togliere il Punto nascita di Latisana è stata una scelta corretta e che non ci sono state conseguenze per gli utenti. Peccato, però, che dai dati in nostro possesso risulti esattamente il contrario”.
Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli a seguito della risposta dell’assessore Telesca a un’interrogazione a risposta immediata, presentata dallo stesso Novelli, nella quale si chiedevano delucidazioni su un buco di bilancio di 3 milioni di euro all’Aas2.
“Se la decisione di sospendere il Punto nascita di Latisana – rileva Novelli – fosse stata fatta in base a criteri di sicurezza ed economicità, come più volte dichiarato dall’assessore, possiamo tranquillamente dire che l’obiettivo non è stato raggiunto in nessuno dei due casi. Questo senza considerare il danno d’immagine dal punto di vista turistico, perché è risaputo che le famiglie in vacanza cercano anche la sicurezza sanitaria”.
“Il risultato è, infatti, che 15 medici di una Struttura organizzativa complessa (Soc) unica su due sedi che prima facevano 1350 parti divisi su due sedi, adesso ne fanno appena 700 su un’unica sede, ovvero quella di Palmanova”.
“Oltretutto – prosegue l’esponente di Forza Italia – Latisana ha perso 859 ricoveri ordinari dell’area materno-infantile rispetto ai dati del 2015 e Palmanova, nello stesso periodo, ne ha guadagnati 275. Ciò significa che 584 utenti dell’area materno-infantile di Latisana che necessitavano di un ricovero ospedaliero si sono rivolti ad altri ospedali rispetto a quelli aziendali, anche del vicino Veneto”.
“Delle due l’una – conclude Novelli – o la Giunta avrebbe dovuto lasciare aperto il Punto nascita, o forse hanno chiuso quello sbagliato”.