Con l’arrivo della bella stagione, riparte la battaglia contro le zecche. Per prevenire spiacevoli conseguenze legate al morso di questi parassiti, la Regione, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Udine e con i Dipartimenti di Prevenzione di Aas 4 Friuli Centrale e Aas 3 Alto Friuli, ha realizzato un’utile brochure (consultabile su www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/salute-sociale/zecche/). “Ormai le zecche sono diffuse non solo negli ambienti silvestri, ma anche in città”, spiega il dottor Maurizio Ruscio, referente regionale per la prevenzione delle malattie da zecca. “L’esposizione al pericolo, però, è maggiore quando siamo a diretto contatto con erba alta, cespugli e fogliame, nei boschi, ai bordi dei sentieri e nelle radure. Il primo consiglio, quindi, è di vestirsi in maniera adeguata per svolgere attività in questi contesti, privilegiando capi coprenti ma chiari, perchè consentono di individuarle più velocemente. Una volta a casa, poi, una doccia energica consente di rimuovere il parassita che ha bisogno di almeno un paio d’ore per attaccarsi alla pelle. Dopo è sempre consigliato ispezionare bene il corpo”.
Rimozione sicura
Se, nonostante le precauzioni, siete stati morsi, bisogna asportare la zecca in modo rapido e corretto, ovvero evitando di schiacciarla. Si deve procedere come se togliessimo un chiodo (vedi foto). “Poi – continua il medico – sarà opportuno osservare la zona colpita. Arrossamenti e irritazioni entro due giorni dalla rimozione non devono destare allarmi, perché rappresentano una normale reazione al trauma. Vanno, invece, tenute d’occhio eventuali manifestazioni che insorgano a distanza di 10-15 giorni dal morso, perché rappresentano il primo campanello di allarme della malattia di Lyme, che si può manifestare con un eritema che si allarga, ma spesso (nel 40 per cento dei casi) è asintomatica. Quindi, in ogni caso, è bene segnare la data in cui si è stati colpiti dalla zecca e, a distanza di sei settimane, effettuare un esame del sangue per scongiurare il contagio”. Le altre infezioni trasmesse, come la Tbe, sono sempre associate a febbre, che compare a distanza di otto/dieci giorni dal morso. Se avete dubbi, consultate il vostro medico o recatevi nel reparto di prevenzione della vostra Aas.