“I rappresentanti delle associazioni delle strutture private accreditate, appena coinvolti dalla Regione in un piano strategico per ridurre le liste d’attesa e frenare la fuga dei pazienti verso il Veneto, seppur non intendendo entrare in contrapposizioni di tipo squisitamente politico dove le scelte dell’avversario vengono criticate aprioristicamente, non possono neppure esimersi dall’evidenziare dei dati di fatto”, si legge nella nota siglata da Aiop Fvg, Anisap Fvg, Ariis e Assosalute Fvg.
“Dopo anni in cui abbiamo assistito a un pellegrinaggio continuo di nostri corregionali verso le strutture Venete, con i relativi disagi per gli spostamenti e gli ingenti costi che la nostra regione ha sostenuto per il rimborso alla regione limitrofa delle prestazioni sanitarie erogate ai ns cittadini, finalmente si è voluto affrontare il problema anziché volgere altrove lo sguardo”.
“Questa Amministrazione ha messo così a segno un duplice risultato: non solo consente ai propri cittadini di curarsi a casa loro, ma anche orienta una parte delle risorse economiche oggi spese per rimborsi altre regioni, su strutture locali che generano offerta sanitaria, creano lavoro e che pagano le tasse nel nostro territorio. Inoltre, con buona pace di chi strumentalizza ancora una volta la contrapposizione pubblico/privato accreditato, senza capire che i due soggetti sono complementari e non antagonisti, si ricorda che i fondi stanziati sono dedicati ad attività da svolgere per conto del servizio sanitario cioè per prestazioni convenzionate (esenti e paganti ticket). Controllo e programmazione rimangono saldamente in mano pubblica, che si avvale di strutture già esistenti e pronte ad offrire migliaia di prestazioni, subito e senza bisogno di ulteriori investimenti da parte pubblica”.
“Questa Giunta regionale ha impresso una svolta che consentirà ai cittadini di curarsi con il servizio sanitario regionale nel loro territorio e in tempi accettabili senza costose e pesanti trasferte, riportando qui servizi, posti di lavoro, indotto, e tributi. Il tutto, continuando peraltro a rimanere tra le Regioni che assegnano minor budget al privato accreditato (a differenza di altre, anche guidate dal centro sinistra, che investono in tal senso ben più di noi)”, prosegue la nota.
“All’unica sigla sindacale cui questa svolta non piace, ricordiamo che il parziale contributo a sostegno del Ccnl del privato accreditato è stato deciso a livello nazionale (Conferenza Stato Regioni) al posto di un incremento tariffario. Insomma, più concretezza e meno ideologia per risolvere un problema diventato ormai troppo pesante”, concludono Aiop Fvg, Anisap Fvg, Ariis e Assosalute Fvg.