Esiste una fase ‘Tarzan‘ nello sviluppo del linguaggio dei neonati: intorno ai 3-4 mesi di vita, infatti, il loro cervello può essere stimolato dall’ascolto dei vocalizzi delle scimmie esattamente come accade con la voce umana, tanto da portare alla creazione delle categorie cognitive fondamentali per la costruzione del linguaggio.
Lo rivela uno studio coordinato da una ricercatrice della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste (SISSA) e pubblicato sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze, Pnas.
”Abbiamo scoperto che nei neonati di 3-4 mesi, i vocalizzi dei primati non umani come i lemuri favoriscono il processo di categorizzazione, rispecchiando esattamente quello che accade con le parole pronunciate dagli umani”, spiega Alissa Ferry, coordinatrice dello studio frutto della collaborazione con la Northwestern University dell’Illinois.
”Nei bambini che hanno raggiunto i sei mesi di età – aggiunge – i vocalizzi dei primati non sortiscono più lo stesso effetto”, probabilmente perché il cervello si sintonizza ”in modo specifico sul linguaggio umano”.
Rimane ancora da chiarire quale sia il segreto che permette alla voce delle scimmie di solleticare il cervello dei cuccioli d’uomo: pare però che non sia semplicemente da ricercare nella complessità acustica dei suoni. I bambini coinvolti nell’esperimento non erano infatti in grado di crearsi delle categorie linguistiche quando ascoltavano al contrario le registrazioni di alcune parole pronunciate da persone.
Lo studio dimostra quindi che le capacità linguistiche e l’organizzazione del pensiero in categorie derivano da una sorta di ‘programma cognitivo’ più vasto e fondamentale che l’uomo condivide con i suoi ‘cugini’ d’evoluzione, i primati non umani.
Scoperta la fase ‘Tarzan’ nei neonati
I vocalizzi dei primati non umani come i lemuri favoriscono il processo di categorizzazione
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