Silvia Franceschi, dirigente medico di Epidemiologia Oncologica, è stata nominata Direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano. La dottoressa, specializzata in ginecologia e statistica medica, aveva ricoperto l’incarico pro-tempore dal 2018, in seguito al commiato di Paolo De Paoli, alla guida della Direzione Scientifica dal 2005 al 31 marzo 2018.
Nel suo curriculum, tantissime pubblicazioni e riconoscimenti, che le sono valsi il titolo di Commendatore della Repubblica, oltre a 18 anni di attività all’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione, l’agenzia della World Health Organization creata per occuparsi della ricerca sulle cause e la prevenzione dei tumori.
“Plaudo all’indicazione della dottoressa Silvia Franceschi a Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano”, commenta il consigliere regionale pordenonese di Fratelli d’Italia Alessandro Basso. “Il curriculum della dottoressa Franceschini”, ha proseguito Basso, “è di assoluto rilievo; il dirigente medico di Epidemiologia Oncologica al Cro, infatti, ha maturato esperienze di altissimo livello anche in campo internazionale. Abbiamo dovuto aspettare a lungo, ma adesso possiamo dichiararci pienamente soddisfatti”.
“Fedriga si è assunto una responsabilità pesantissima nei confronti del territorio pordenenese e di tutta la regione: per ragioni oscure, ha impedito per anni che il prestigioso Cro di Aviano avesse un direttore scientifico a pieno titolo”, è il commento della senatrice Tatjana Rojc (Pd).
“Va capito quale sia stato il ruolo dell’assessore Riccardi, che stavolta non può scaricare il barile sui ‘tecnici’. E’ stato ignorato il merito, snobbato il Governo a prescindere dal colore, resta da capire quali fossero i dubbi della Giunta verso la persona o verso la ricercatrice. Ringraziamo il viceministro Sileri per la coerenza e auguriamo buon lavoro alla dottoressa Franceschi, cui confido la Regione darà collaborazione totale e senza riserve”, prosegue Rojc che ricorda come “il decreto del viceministro Pierpaolo Sileri arriva al termine di un lungo iter, durante il quale, nel corso di tre anni e mezzo, come emerge dallo stesso decreto di nomina, la Regione Friuli Venezia Giulia ha opposto richieste di approfondimento e silenzi, dilazionando di fatto la nomina stessa”.
“Temiamo questa sia la punta dell’iceberg – aggiunge Renzo Liva della segretaria regionale Pd Fvg – di un ‘sistema’ di gestione delle nomine da parte della Giunta Fedriga e in particolare di Riccardi. Sorge il dubbio, pensando a un episodio uguale e contrario al caso De Monte, in cui si è sospeso un concorso in atto ed è stato nominato un professionista di fiducia al tempo addirittura non vaccinato. La dottoressa Franceschi, circondata da una generale e riconosciuta stima scientifica, ha forse la macchia di essere arrivata durante la passata legislatura? E il Cro e Pordenone devono soggiacere a pressioni politiche di Fedriga e Riccardi? Servono chiarimenti rapidi e convincenti”.
“La buona notizia della nomina di Silvia Franceschi a direttrice scientifica del Cro di Aviano, auspicata da tempo, non cancella il considerevole e colpevole ritardo con cui si è conclusa la vicenda. Prima con un’interrogazione alla Giunta regionale mai evasa, poi con un accesso agli atti sulla corrispondenza intercorsa tra Regione e ministero di fatto negata, avevamo cercato di fare chiarezza, ma Fedriga ha fatto calare un velo di silenzio su una questione che solo grazie al Governo è andata a buon fine, lasciando pesanti responsabilità del centrodestra sui tre anni perduti”, afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), componente della III commissione Salute.
“L’atto con cui è stata perfezionata la procedura ha palesato l’atteggiamento ostile della Regione verso la conferma di una professionista di indubbie qualità. Così come fatto in passato, con l’interrogazione presentata a novembre del 2019 e con il conseguente accesso agli atti, oggi chiediamo nuovamente a Fedriga di fare chiarezza e giustificare il motivo che oltre tre anni fa lo portarono a bloccare l’iter di nomina” commenta Conficoni.
“Dopo il commissariamento per sei mesi dell’Asfo semplicemente per non confermare l’allora direttore generale Simon, non gradito a Riccardi e Fedriga, per l’ennesima volta la Giunta regionale ha penalizzato la sanità del Friuli Occidentale e di tutta la regione”. Secondo Conficoni, “il tempo perso questa volta sul Cro, non fa affatto bene al necessario rafforzamento della rete oncologica del Fvg e al ruolo stesso che il Cro si auspica abbia alla guida della stessa, anche come risposta all’offensiva messa in atto dal vicino Veneto”.