Con 34 voti favorevoli e 12 astensioni al termine di un lungo dibattito, l’Aula ha accolto la mozione 156 “Maggiori risorse per il sistema sanitario regionale: urgente interlocuzione con Roma” presentata dai consiglieri del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, emendata su invito del vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, nel dispositivo finale.
Con il provvedimento si impegna la Giunta regionale a proseguire nel valutare in tempi rapidi l’impatto che l’attuale situazione di crisi determinerà sul gettito fiscale regionale e a continuare nell’interlocuzione con il Governo statale per l’acquisizione di ulteriori margini di autonomia finanziaria al fine di sostenere le inevitabili maggiori spese presenti e future a carico del sistema sanitario regionale. Il provvedimento impegna inoltre l’Esecutivo a coinvolgere l’intero Consiglio regionale, attraverso le Commissioni competenti, rispetto all’esito di tale percorso.
Temi considerati urgenti da tutte le forze politiche presenti in Consiglio, già impegnate a sviluppare riflessioni ed approfondimenti in merito e che, ha annunciato il presidente dell’Assemblea, Piero Mauro Zanin, confluiranno in un documento di sintesi di tutti i contributi che sarà portato all’attenzione dell’Aula per un dibattito dal quale, auspicabilmente, possa scaturire una risoluzione unitaria.
Il documento, si legge nella nota del Patto, “impegna la Giunta a valutare in tempi rapidi l’impatto che l’attuale situazione di crisi determinerà sul gettito fiscale regionale e ad avviare urgentemente un’interlocuzione con il Governo statale per l’acquisizione di ulteriori margini di autonomia finanziaria. L’obiettivo è quello di sostenere le inevitabili maggiori spese presenti e future a carico del sistema sanitario regionale, ma anche a coinvolgere l’intero Consiglio, attraverso le commissioni competenti, rispetto all’esito di tale percorso”.
“Al di là dei giudizi di merito sulle scelte sanitarie operate dalla Giunta regionale nella gestione della pandemia Covid-19, decisioni che dovranno necessariamente essere oggetto di analisi una volta conclusa la fase più delicata di questa emergenza, riteniamo doveroso ribadire – osserva Moretuzzo – che la competenza sanitaria in capo alla Regione non deve essere messa in discussione”.
“Numerosi esponenti politici, a vari livelli, hanno affermato di recente la necessità di riaccentrare la gestione del servizio sanitario a livello statale, come se lo Stato oggi – conclude l’esponente del Patto – non avesse gli strumenti per esercitare un coordinamento, preferendo all’analisi oggettiva dei fatti la retorica anti-regionalista”.
“Considerazioni del tutto fuori luogo – aggiunge Moretuzzo – che condanniamo e rispetto alle quali affermiamo che è certamente necessario un coordinamento sovraregionale, meglio se a livello europeo (la pandemia e la conseguente vicenda dei confini insegnano). Tuttavia, è evidente che la sanità non possa non essere governata da un sistema che deve essere vicino ai territori perché li conosce e sa interpretarne le esigenze”.
“L’unico approccio costruttivo praticabile – sottolinea il consigliere – è prevedere procedimenti maggiormente condivisi da Stato e Regioni, tenendo presente che ci sono alcuni equilibri che devono essere salvaguardati, a partire da quelli economico-finanziari”.
“Chiediamo dunque maggiori risorse finanziarie per il servizio sanitario regionale, considerando tutte le variabili sul tavolo. Compresi i tagli al bilancio della Regione intervenuti negli ultimi anni e il progressivo aumento della spesa sanitaria che, nello stesso periodo, le casse regionali hanno sostenuto per intero, ma che non sappiamo per quanto potrà ancora essere garantita. Lo scenario attuale – conclude Moretuzzo – richiede la necessità di mettere in campo strumenti e risorse tanto nuove quanto diverse, che devono necessariamente essere ridiscusse con lo Stato. Questo valeva prima dell’emergenza Covid-19, ma vale a maggior ragione oggi”.
“Oggi pensare a una centralizzazione dei sistemi sanitari è irragionevole perché, con tutta probabilità, non porterebbe a un allineamento verso l’alto del livello delle prestazioni erogate bensì verso il basso, in particolare per il Friuli Venezia Giulia. Il lockdown è riuscito a contenere il contagio nelle regioni con i servizi sanitari più forti ed evitare che il virus potesse espandersi nelle aree dove questi sono più fragili. Oggi però è fondamentale affrontare con lo Stato il tema delle entrate finanziarie e delle compartecipazioni, per consentire alla nostra Regione, e alle altre a Statuto speciale, di non essere ulteriormente penalizzate dall’emergenza Covid-19”. Lo ha dichiarato Riccardi, durante la discussione sulla mozione, approvata dal Consiglio regionale, che impegna la Giunta a proseguire nel lavoro per limitare l’impatto che l’attuale situazione di crisi determinerà sul gettito fiscale regionale e a continuare l’interlocuzione con il Governo statale per l’acquisizione di ulteriori margini di autonomia finanziaria al fine di sostenere l’inevitabile aumento delle spese a carico del sistema sanitario regionale.
Riccardi ha spiegato che “l’emergenza che stiamo vivendo, per quanto drammatica, ci offre l’opportunità di ridefinire alcuni aspetti del rapporto tra la Regione e lo Stato in merito alla sanità regionale. Il Friuli Venezia Giulia non ha infatti potestà primaria in merito, ma solo un diverso meccanismo di copertura della spesa sanitaria rispetto alle ordinarie. Oggi però è necessario un confronto serrato e coraggioso con il Governo per ragionare su temi di sua esclusiva pertinenza come la definizione degli standard dei servizi, i Lea e i contratti del personale. In questo contesto non si deve aver timore di sfidare lo stato anche per un rientro della nostra regione nel Fondo sanitario nazionale. Si tratta di un’operazione complessa ma necessaria perché altrimenti rischiamo di essere particolarmente penalizzati dall’impatto della riduzione delle entrate che contribuiscono in modo determinante alla copertura della spesa del sistema sanitario. Lo Stato va sfidato, ci vuole un meccanismo di neutralità tra l’andamento della spesa ed il conseguente allineamento nell’entrate, altrimenti la regione diventerà solo una un grande azienda sanitaria”.
“Le dichiarazioni del vicepresidente Riccardi in relazione al tema della sostenibilità dei costi della sanità regionale, che si sono spinte fino a paventare la necessità di un rientro nel Fondo Sanitario Nazionale, aprono un tema molto serio e non può essere liquidato in pochi minuti di dibattito consiliare. Siamo nel campo dei rapporti Stato-Regione, disegnati dallo Statuto e di delicato approccio istituzionale”. Lo afferma Salvatore Spitaleri, componente della commissione paritetica Stato-Regione Fvg, in merito a quanto dichiarato oggi dal vicepresidente della Giunta regionale Riccardo Riccardi, intervenendo sulle mozioni sulle spese sostenute dalla Regione per far fronte all’emergenza Coronavirus.
Per Spitaleri “è bene chiarire che presupposto essenziale di qualsiasi indirizzo sia comunque la scelta di fondo di una sanità organizzata per territori. La sfida, anche a prescindere da Covid19, è sempre quella della garanzia per i cittadini di un servizio pubblico di qualità e di equo accesso, con la consapevolezza che ormai sempre più spesso si fa riferimento a sistemi complessi nazionali se non addirittura europei. Nel rispetto di quella che è l’eredità morale dell’Orcolat – ha aggiunto – va compreso che solidarietà e specialità sono due facce della stessa medaglia”.