È urgente avviare la vaccinazione anti – Covid 19 delle persone con disabilità gravi che non vivono negli istituti, ma sono assistite nelle loro case. Lo affermano le sezioni regionali dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare e l’Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica del Friuli Venezia Giulia, che hanno indirizzato una lettera aperta ai rappresentanti delle istituzioni regionali e ai parlamentari friulani.
Alla Giunta regionale viene chiesto di proseguire lungo la strada intrapresa con la decisione, assunta autonomamente e “forzando”i tempi del Piano nazionale, di vaccinare le persone fragili ospiti dei centri residenziali, integrando il provvedimento “per consentire da subito quantomeno la vaccinazione delle persone con disabilità più gravi e maggiormente a rischio assistite a domicilio”.
Ai consiglieri regionali e ai parlamentari viene chiesto di sostenere le richieste delle associazioni e di “attivarsi in tutte le sedi e le forme possibili per chiedere al Governo di assicurare fin dai prossimi giorni l’accesso prioritario alla vaccinazione delle persone con disabilità e dei caregiver che le assistono”, modificando il Piano nazionale in linea con i contenuti della risoluzione approvata nei giorni scorsi da Camera e Senato. “Per quanto riguarda le patologie di cui ci occupiamo – spiegano i presidenti delle Uildm di Gorizia, Pordenone e Udine e di Aisla FVG – , stiamo parlando di un ristretto numero di persone affette da malattie neurologiche che colpiscono l’apparato respiratorio, comportando l’uso della ventilazione assistita, con gravissime disabilità motorie, non autosufficienti e che vengono ogni giorno a contatto con chi li assiste”.
“Si consideri – aggiungono – che il disabile con gravi patologie che vive nel proprio domicilio è a rischio di essere contagiato dai suoi caregiver, perché badanti e familiari, a differenza degli operatori delle strutture socio-sanitarie, non possono per ora accedere alle vaccinazioni ed escono dall’ambiente casalingo più volte al giorno, aumentando il rischio di portare a casa involontariamente il virus”.
“E’ necessario risolvere i problemi e le sfide che la pandemia ci pone: l’appello che viene dal mondo dei disabili gravi è chiaro ed inequivoco. Va predisposto al più presto un percorso di vaccinazione per questi cittadini: se lo fanno altre Regioni, mal si comprende perché il FVG non sia capofila”. Lo sostiene il membro della commissione Paritetica Stato-Regione Fvg Salvatore Spitaleri, facendo seguito all’appello lanciato dalle associazioni.
Per Spitaleri “il problema, inoltre, è come l’assessore alla Salute intenda affrontare la seconda fase della vaccinazione in regione: con il nuovo passo dei vertici nazionali, cui vanno i nostri migliori auguri, sarebbe deprecabile farsi trovare impreparati. Torniamo a proporre il problema con estrema pacatezza all’assessore Riccardi, sperando che ne colga l’afflato costruttivo e non spunti polemici né – aggiunge – travisamenti edulcorati della realtà, come avvenuto recentemente sulla percentuale dei vaccinati”.