“L’acquisto di questa tecnologia innovativa è una scelta che si fonda principalmente su due fattori che caraterizzano la struttura ospedaliera di Gorizia: una casistica significativa e proiettata a ulteriori margini di sviluppo tale da motivare l’investimento e, ancora più importante, la credibilità dei professionisti e dell’equipe che si occupano di questo ramo specialistico della medicina”. Lo ha detto oggi a Gorizia il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, nel corso della presentazione della previsione di acquisto nel Piano preliminare degli investimenti 2021-2023 dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina di un robot chirurgico di ultima generazione per la Struttura complessa di urologia dei Presidi ospedalieri di Gorizia-Monfalcone.
Presenti all’incontro il sindaco Rodolfo Ziberna, il direttore generale AsuGi, Antonio Poggiana, e i primari Fabio Vianello e Alessandro Balani, rispettivamente di Urologia e Chirurgia, che hanno espresso grande entusiasmo per l’arrivo di questa attrezzatura (qui il video).
Come ha spiegato il vicegovernatore, questo investimento (circa 2,3 milioni di euro) è una scelta di politica sanitaria in grado di riconosce una specializzazione che a Gorizia, nel corso del tempo, ha dato risposte importanti sul piano della cura e che, attraverso questo nuovo strumento, riuscirà a mettere in atto una riduzione sia dei tempi di attesa sia dei percorsi di degenza e di convalescenza, grazie al minor grado di invasività degli interventi.
Un altro beneficio significativo introdotto dall’uso del nuovo robot sarà quella, come ha sottolineato Riccardi, di una maggiore attrazione che la struttura isontina avrà per i giovani professionisti, “i quali assoceranno alla disponibilità di nuove tecnologie una concreta possibilità di crescita sul piano delle competenze e dell’esperienza.
Nel dettaglio, il sistema stereoscopico visivo avanzato del robot è capace in primo luogo di garantire maggiore definizione ed accuratezza nella riproduzione delle immagini, nonché di diminuire significativamente l’insorgenza di affaticamento visivo e cefalea, frequenti nell’utilizzo delle colonne laparoscopiche stereoscopiche non robotiche. Questa tecnologia permette di ottenere anche una manovrabilità dello strumento chirurgico paragonabile a quello della mano umana, eliminando attivamente, mediante un fine meccanismo di compensazione elettronica, i tremori tipicamente associati all’uso dello strumento laparoscopico non robotico e consentendo di eseguire con grande precisione e velocità le suture.
“Fino a qualche anno fa la voce più ricorrente sul nostro ospedale era che sarebbe diventato un grande cronicario con la chirurgia ridotta ai minimi termini”, commenta il sindaco Ziberna. “Ebbene, grazie al sostegno dell’attuale amministrazione regionale ma, soprattutto, al sempre più elevato livello delle attività chirurgiche, fra cui urologia, senologia e bariatria, questo orientamento è stato completamente ribaltato. E, come ha sottolineato oggi l’assessore Riccardi, il robot chirurgico sarà acquistato perché il numero degli interventi effettuati è molto elevato. Solo urologia, a Gorizia, ne effettua circa 800 l’anno”.
“Ci siamo battuti e ci stiamo battendo, insieme ad altri, perché le chirurgie e le altre attività mediche del San Giovanni di Dio fossero nuovamente al centro dell’attenzione di chi gestisce la sanità regionale e, come dimostra la notizia di oggi del robot chirurgico, tappa dopo tappa il nostro ospedale diventa sempre più riferimento regionale ex extraregionale. Anche se, nel frattempo, i soliti noti continuano a genera allarmismi con insinuazioni e notizie false su Gorizia e sul futuro del nostro ospedale, senza la minima preoccupazione non solo per la cattiva fama che generano attorno ai nostri medici, ma neppure per le conseguenze che queste fake news possono provocare nelle persone più fragili della società, in chi ha bisogno dei servizi di quella sanità la cui credibilità è qualità vogliono attaccate”.
“Noi, con i fatti, stiamo dimostrando che ciò che queste persone sostengono non è vero. E siamo fortemente orgogliosi anche del ruolo avuto nella battaglia anti Covid-19. Ma tutto questo non sarebbe possibile senza la presenza di un patrimonio umano e professionale elevatissimo. Ancora una volta, quindi, esprimo un grazie di cuore a tutti gli operatori sanitari che, davvero, stanno combattendo in prima linea questa guerra. Ed ecco alcune informazioni sul robot chirurgico che arriverà a breve nel nostro ospedale”, spiega Ziberna, che coglie anche l’occasione per ringraziare tutto il personale sanitario.
Il robot (carrello chirurgico) che è posto a lato del letto operatorio, trasmette i movimenti del chirurgo ai bracci dove sono montati speciali strumenti operatori in grado di eseguire all’interno del corpo umano gesti fluidi ed estremamente precisi.
I vantaggi della chirurgia robotica riguardano allo stesso modo sia il chirurgo che il paziente.
Per quanto riguarda il chirurgo:
✔️aumenta il comfort durante l’operazione chirurgica grazie all’ergonomia della consolle, senza far diminuire la precisione dell’intervento;
✔️offre la possibilità di vedere il campo operatorio in tre dimensioni e di utilizzare movimenti naturali simili a quelli delle mani e delle braccia, diversamente dalla chirurgia robotica;
✔️riesce a filtrare e rendere pressoché impossibili eventuali tremori dell’operatore alla consolle;
✔️elimina l’effetto fulcro, tipico della laparoscopia, consentendo al chirurgo di eseguire movimenti più normali, tipici della chirurgia open;
✔️consente un’estrema facilità di accesso ad anatomie “difficoltose”;
✔️incrementa notevolmente la precisione nella procedura demolitiva e in quella ricostruttiva.
Dal punto di vista del paziente, invece, anche a seconda del tipo di intervento a cui è sottoposto, questa nuova tecnologia:
✔️prevede incisioni minime con notevole diminuzione del dolore post-operatorio;
✔️limita le perdite di sangue e quindi la necessità di trasfusioni;
✔️riduce la probabilità di infezioni del sito chirurgico;
✔️riduce notevolmente i tempi di recupero e quindi favorisce un più rapido ritorno alla normalità;
✔️riduce l’ospedalizzazione con un risparmio non trascurabile dal punto di vista economico.