In Friuli Venezia Giulia il 18,8% degli Over 60 non ha alcuna copertura vaccinale ed è dunque potenzialmente esposto ai rischi legati alla diffusione della variante Delta. E’ quanto evidenzia il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. “Pur non conoscendo al momento l’esatta prevalenza della variante Delta in Italia – spiega Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – la sua maggiore contagiosità e, soprattutto, la documentata limitata efficacia di una singola dose di vaccino richiedono una rivalutazione delle strategie vaccinali per minimizzarne l’impatto clinico e quello sui servizi sanitari”.
“Due gli obiettivi prioritari: da un lato raggiungere il maggior numero possibile di Over 60 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, dall’altro anticipare quanto possibile la somministrazione della seconda dose in questa fascia anagrafica. Tuttavia, se per i vaccini a mRNA l’intervallo minimo tra le due dosi può essere riportato a quello originale (21 giorni per Pfizer-BioNTech e 28 giorni per Moderna), diverso è il caso di AstraZeneca. Infatti, se il richiamo sarebbe formalmente permesso dalle indicazioni del foglietto illustrativo a partire dalla quarta settimana successiva alla prima somministrazione, la circolare ministeriale n. 5079 del 9 febbraio 2021 raccomanda un intervallo ottimale di 10-12 settimane per garantire una maggiore efficacia del vaccino”.
In base a queste valutazioni, la Fondazione Gimbe propone di rimodulare la campagna vaccinale negli Over 60: “Per le prime dosi, offrire solo vaccini a mRNA, sia per aumentare l’adesione alla campagna fortemente compromessa dalla diffidenza verso i vaccini a vettore virale, sia per evitare che i nuovi vaccinati restino esposti per le successive 10-12 settimane alla variante delta senza adeguata copertura. Per i richiami, somministrare la seconda dose di Pfizer e Moderna rispettivamente a 21 e 28 giorni, anticipando i richiami fissati a intervalli più prolungati. Per AstraZeneca, estendere l’autorizzazione Aifa per offrire la vaccinazione eterologa anche agli Over 60 (al momento off label), permettendo così di anticipare la seconda dose a otto settimane dalla prima. In alternativa, mantenendo il ciclo completo con AstraZeneca, per proteggere gli Over 60 non adeguatamente coperti dalla singola dose contro la variante delta, occorrerebbe ripristinare misure non farmacologiche più rigorose”.
“Se per contrastare la diffusione della variante Delta – conclude Nino Cartabellotta – devono tornare in campo i servizi territoriali potenziando contact tracing, sequenziamento e screening alle frontiere, per limitare l’impatto della Covid-19 severa e delle ospedalizzazioni occorre accelerare la somministrazione della seconda dose negli Over 60. Ma serve una scelta strategica univoca, senza fughe in avanti delle Regioni, allineata con le indicazioni autorizzate dei vaccini e adeguatamente comunicata alla popolazione, anche perché, in relazione alle scorte di vaccini disponibili, nuove vaccinazioni e richiami degli under 60 potrebbero dover subire un rallentamento”.
Nella nostra regione il 56,1% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, un punto percentuale in meno rispetto alla media nazionale. La Fondazione Gimbe sottolinea come nella settimana tra il 23 e il 29 giugno in Italia i nuovi casi si sono ridotti del 27% e i decessi si sono stabilizzati. Calano ulteriormente i ricoveri, anche se più lentamente.