I bambini iscritti a scuola non in regola con le vaccinazioni obbligatorie, nel Friuli Occidentale sono 82. Sono questi i piccoli totalmente inadempienti, anche se in tale categoria rientrano i casi – ma si contano sulle dita di una mano – di bambini che non possono essere vaccinati per patologia.
Per altre situazioni, al limite della legalità, si tratta di mancanza di un richiamo o l’aver saltato un vaccino per problemi di salute: la volontà dei loro genitori, però, è quella di mettersi in regola. Sono questi i dati elaborati dal Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale, diretto da Lucio Bomben.
I nominativi sono stati trasmessi per tempo a scuole e dirigenti scolastici, ai quali spetta il compito di far rispettare la legge. L’Azienda sanitaria, nel frattempo e con un notevole aggravio di lavoro, da mesi ha provveduto a dar vita a un iter con i genitori no vax per provare a far cambiare loro idea. In alcuni casi si è ottenuto l’effetto sperato, in altri il muro di diffidenza sulla vaccinazioni è rimasto in piedi.
82, o poco meno, dovrebbero, quindi, essere i bambini esclusi dagli asili del Friuli Occidentale, anche se non tutti i dirigenti scolastici, per ora, hanno usato il pugno di ferro. A farlo è stata Teresa Tassan Viol, dirigente all’Istituto comprensivo di Zoppola e presidente regionale all’associazione dei presidi, che ha fatto rispettare le regole, allontanando tre bambini.
“L’Azienda sanitaria – dice Tassan Viol – dopo il 10 marzo ci ha fornito l’elenco con i nominativi, e fanno fede quelli e non le autocertificazioni, per stabilire quali bimbi sono in regola e quali no. Per questi ultimi non ho potuto far altro che applicare la legge”, sottolinea la dirigente. “Siamo di fronte a casi noti, di genitori che avevano da subito manifestato la contrarietà ai vaccini. Io, al di là di tutto, devo attenermi alle disposizioni ministeriali. Se servisse sarei pronta a chiamare le forze dell’ordine, ma non so se tutti i miei colleghi siano disposti a tanto”.