Si è tenuto oggi l’atteso vertice sindacale con la dirigenza dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale. Incontro al termine del quale la Uil Fpl Fvg ha indetto lo stato di agitazione.
“Finalmente la direzione di AsuFc ha incontrato sindacati e Rsu, per l’apertura – i tempi si commentano da sé – del tavolo di contrattazione con argomento principe le Rar 2021, le prestazioni aggiuntive, la ripartizione delle risorse statali dedicate a vaccinazioni e riduzione dei tempi di attesa”, commenta il segretario generale Uil Fpl Fvg, Stefano Bressan. “Per permettere solo il pagamento di quanto presentato dall’Azienda con la mensilità corrente, pur rimarcando ancora prima dell’incontro che AsuFc, visto che gli stipendi si chiudono al massimo a metà mese, ci aveva messo innanzi all’ennesimo prendere o lasciare, abbiamo dato l’assenso, riservandoci a verbale di verificare la documentazione inerente i pagamenti per accertarci che l’utilizzo delle risorse sia stato fatto in modo corretto”.
“Per le prestazioni relativi alle vaccinazioni, pur non capendo il perché del non pagamento ad aprile, abbiamo accettato quanto esposto anche qui riservandoci di vedere a quali strutture e profili saranno corrisposti tali fondi statali. Per gli altri progetti, incluse le risorse aggiuntive regionali, abbiamo chiesto, per l’ennesima volta, rendicontazione specifica. Impegno formale assunto dal direttore generale, di cui aspettiamo riscontro in tempi rapidissimi”, prosegue la Uil Fpl.
“Un altro impegno del dg Caporale è quello di regolamentare le relazioni sindacali al fine di ottimizzare i rapporti non sempre corretti. Da parte nostra, come sempre responsabilmente, accettiamo l’invito a fronte di un immediato riscontro su istituti contrattuali finora disattesi, a partire dall’informazione. Oggi non si è concluso molto, ma almeno qualcosa sarà pagato ai lavoratori per far fronte al fenomeno dei rincari dell’energia e dei generi alimentari che sta letteralmente erodendo il potere di acquisto delle loro retribuzioni. Se da un lato siamo fiduciosi su una nuova ripartenza e naturalmente ci aspetta un grande lavoro, dall’altro siamo pronti e disponibili ad un confronto corretto e costruttivo per portare ai lavoratori risultati concreti e trasparenti, sperando che anche la controparte finalmente abbia capito che non è più tempo per procrastinazioni e giochi manageriali”.
“Siccome non si può vivere sperando, abbiamo ritenuto per dovere di responsabilità nei confronti dei lavoratori che ci hanno dato mandato proclamare lo stato di agitazione su alcuni punti, già evidenziati quali la mancata assegnazione delle fasce, la mancata adozione del regolamento sugli incarichi di funzione a quasi quattro anni dal contratto, i parziali pagamenti delle ore straordinarie per il 2020 e il 2021, la mancata adozione di un idoneo regolamento per la mensa aziendale e del riconoscimento del buono pasto ai turnisti, e soprattutto, come evidenziato dalla scarsa informativa di oggi sui datti, della mancanza di una adeguata informativa sulla consistenza e congruità dei fondi contrattuali che impedisce una corretta finalizzazione delle risorse in sede di contrattazione integrativa, quali ad esempio la possibilità di incrementare l’indennità di lavoro notturno e l’indennità di pronta disponibilità ed in generale se i fondi rispetto alla dotazione organica idonea al funzionamento dei servizi manterranno inalterato il loro valore medio come previsto dal decreto Calabria, o vi sarà un ulteriore loro impoverimento con conseguente riduzione e tagli di straordinari, indennità e produttività pro capite”, conclude Bressan.
Il punto della Funzione pubblica Cgil di Udine
“E’ stata soltanto l’occasione per un’informativa sulle prossime scadenze di pagamento relative a straordinari e prestazioni aggiuntive del 2021. Informativa che non porta nessun passo avanti sui nodi ancora da sciogliere, che riguardano la modalità di impiego delle risorse aggiuntive regionali e dei fondi contrattuali, relativi sempre al 2021”. È quanto dichiara Andrea Traunero, segretario generale della Funzione pubblica Cgil di Udine, in merito all’incontro di stamane tra i sindacati e il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale.
“Si è trattato – prosegue Traunero – di un incontro interlocutorio: il prossimo, che si terrà dopo la formale costituzione delle nuove Rsu, dovrà segnare l’avvio di una nuova fase nelle relazioni sindacali con l’azienda, affrontando nel merito i nodi che restano da sciogliere per l’erogazione delle risorse aggiuntive regionali (Rar) e dei fondi contrattuali 2021 e incominciando, nel contempo, a definire obiettivi e criteri relativi alla contrattazione sul 2022”.