La grande musica non si ferma. Meglio, non si ferma a Udine, ma tira dritto verso Jesolo, Bibione, Lignano Sabbiadoro, Villa Manin di Passariano o Palmanova. Parola di Loris Tramontin, promoter che da 35 anni organizza con successo concerti di tutti i generi.
“Udine – spiega Tramontin – adesso ha uno stadio molto bello. Il problema è che è stato pensato per il calcio, non per la musica e anche se si volesse organizzare un concerto, sarebbe molto difficile”.
Dopo il restyling, il palco deve occupare, almeno per metà, il prato.
“Da un lato – continua il promoter – la capienza si è ridotta. Adesso lo stadio può ospitare al massimo 25mila spettatori, troppo pochi per i grandi concerti, dall’altro il tappeto erboso rischia di essere rovinato dal peso delle attrezzature. L’ultimo grande concerto che ho organizzato è stato quello dei Metallica nel maggio 2012 , otto anni fa (40mila spettatori, ndr) e Vasco Rossi nel 2013”.
In realtà, nel progetto iniziale era stato messo nero su bianco che lo stadio avrebbe ospitato anche concerti. Non è andata così.
“Colpa della giunta Honsell – tuona il promoter -. Quando ho chiesto perché non sono stati rispettati i piani, sia l’ex sindaco, sia gli ex assessori Venanzi e Pirone mi hanno risposto che non sapevano, che non ci avevano pensato… bella sconfitta per la città! Un concerto porta a Udine migliaia di spettatori, anche da fuori regione, che significano soldi per alberghi, ristoranti e negozi. Una perdita, anche economica, enorme”.
Almeno la nuova giunta Fontanini è disponibile ad accogliere i concerti di Tramontin in castello: “Abbiamo già fatto eventi con soddisfazione e per l’estate 2020 organizzerò appuntamenti anche di livello internazionale”.
Peccato che il castello possa ospitare al massimo 3mila persone. Meglio sarebbe piazza I maggio che potrebbe accoglierne anche 5mila. “Ma sarebbe troppo complicato – chiarisce Tramontin -. Bisognerebbe portare tutto. Più comodo andare a Villa Manin, o fermarsi al teatro ‘Giovanni da Udine ‘per piccoli spettacoli da mille spettatori”.
Anche il ‘nuovo’ Carnera non è stato pensato per la musica, ma soltanto per la pallacanestro. Ed è troppo piccolo anche per una squadra di serie A.
“Nel nuovo palazzetto – continua il promoter – è stato fatto un riscaldamento a pavimento, che di certo non potrebbe tenere il peso di un palco. La persona che ho incaricato di fare le misurazioni non mi ha garantito la tenuta. Per cui io non voglio correre rischi”.
Niente più grandi eventi a Udine, quindi?
“Per fortuna – conclude Tramontin – gli spettatori oggi sono sempre disposti a muoversi per ascoltare il loro idoli. Basta arrivare a Treviso per assistere a concerti da 70-80mila spettatori”.