Sono in tanti, anche in Friuli Venezia Giulia, i fan che oggi piangono il gigante del cinema italiano: Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli. L’attore, ex sportivo di successo, nato a Napoli il 31 ottobre del 1929, si è spento a Roma, circondato dall’amore dei figli e della sua famiglia.
Aveva esordito da giovanissimo al cinema, dopo una brillante carriera nel mondo del nuoto e una serie infinita di impieghi. Per un periodo aveva scelto anche la musica, ma è grazie agli spaghetti-westernche è diventato il mitico Bud Spencer (dalla sua birra preferita, la Bud, e il suo attore preferito, Spencer Tracy) che, in coppia con l’amico Mario Girotti-Terence Hill, ha conquistato generazioni di italiani e non soltanto. Non grande cinema, ma film capaci di strappare una risata facendo leva sulla semplicità. Un umorismo amato da grandi e soprattutto dai più piccoli, cresciuti con il mito di Trinità e Bambino. E film in grado di varcare i confini nazionali, facendo di Bud Spencer e Terence Hill una coppia di B-movie molto amata e conosciuta all’estero.
Film che, proprio per la loro popolarità non hanno trovato nella critica – come lo stesso Bud Spencer sottolineava – il giusto riconoscimento. “In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo – si lamentava Spencer – nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival”.
Non di solo cinema spaghetti-western ha vissuto, però, Spencer. Nella sua carriera ha interpretato anche ruoli drammatici in film d’autore: con Dario Argento ha lavorato in “Quattro mosche di velluto grigio”, e poi con Ermanno Olmi in “Cantando dietro i paraventi”, e “Torino nera“, dramma di protesta civile di Carlo Lizzani.
Non sono i premi e i riconoscimenti ufficiali, però, che fanno di un film o di personaggi, come quelli interpretati da Bud Spencer, qualcosa di leggendario. E’ il pubblico a decidere il vero riconoscimento. E i tanti che oggi in tutta Italia e nel mondo piangono la morte di Carlo Pedersoli lo sanno bene. E lo sapeva bene anche il Time quando, nel 1999, in occasione dell’Oscar al film “La vita è bella” di Roberto Benigni, stilò una classifica degli attori italiani più amati e conosciuti all’estero e in vetta c’erano proprio Bud Spencer e, secondo, Terence Hill.
Per rendere omaggio all’attore scomparso, su richiesta dei familiari di Pedersoli, domani sarà allestita in Campidoglio la camera ardente per consentire ai fan di salutare il mitico Bud Spencer.