Due termini apparentemente incompatibili, ‘genio’ e ‘regolatezza’ saranno il filo conduttore della 23a edizione del festival teatrale L’Arlecchino Errante, dal 31 agosto al 28 settembre a Pordenone e in molte località della regione.
“Quest’anno la chiave è Un gioco di parole che sottolinea il reciproco scambio di energia tra la scienza e l’invenzione, tra la competenza e la creazione, tra l’osservazione e la libertà” – ha spiegato il direttore artistico Ferruccio Merisi.
L’edizione 2019, come sempre organizzata dalla Scuola Sperimentale dell’Attore, si prefigge di dare maggior peso al dialogo con gli artisti ospiti, attraverso gli incontri di presentazione del “Club Errante”e la masterclass dedicata che ciascuno degli artisti offrirà ad allievi e curiosi.
Anche L’Arlecchino Errante tributerà un omaggio al genio di Leonardo Da Vinci a 500 anni dalla morte con quattro eventi, legati dal tema “Sguardo Leonardo”: una conferenza scientifico-musicale del talento francese Vincent de Lavenère su trovatori e giocolieri dell’età di mezzo al Rinascimento ai nostri giorni; lo special campus “fisiognomico” di Arlecchino Claudia Contin (a San Daniele e Ragogna), la lettura scenica (a pordenonelegge.it) di “Leonardo, l’opera nascosta” di e con Michele Santeramo e l’anteprima (in novembre) di “Leonardo tal Friul” di Angelo Floramo, con i Trigeminus e la Corale Polifonica di Montereale Valcellina, regia di Ferruccio Merisi, con la direzione musicale di Maurizio Baldin.
Arlecchino si dà una regolata e si ispira a Leonardo
“Quest’anno la chiave è Un gioco di parole che sottolinea il reciproco scambio di energia tra la scienza e l’invenzione, tra la competenza e la creazione, tra l’osservazione e la libertà”
21
articolo precedente