Si erano incontrati in occasione della fortunata tournee dei Rusteghi e in loro era nato il desiderio di lavorare di nuovo assieme.
A distanza di un anno dalla messinscena del testo goldoniano, Natalino Balasso e Jurij Ferrini ritornano nuovamente sul palco con la pièce più conosciuta di Samuel Beckett, Aspettando Godot.
Lo spettacolo sarà ospite del circuito Ert per quattro date: la prima mercoledì 13 febbraio alle ore 21 al Teatro Sociale di Gemona, poi la co-produzione Progetto URT – Teatria si sposterà giovedì 14 febbraio al Teatro Odeon di Latisana (ore 20.45), sarà venerdì 15 febbraio alle ore 21 al Teatro Italia di Pontebba e chiuderà la tournee sabato 16 febbraio all’Auditorium Alla Fratta di San Daniele del Friuli (ore 20.45). Sul palco, diretti da Jurij Ferrini, saliranno anche Michele Schiano di Cola e Angelo Tronca.
In Aspettando Godot, due uomini, clochard, clown, Vladimiro ed Estragone (Didi e Gogo) si incontrano ogni giorno fino al calar della notte presso una strada di campagna, vicino ad un albero. Passano le loro giornate ad aspettare un certo Godot, con il quale sembrano avere un vago appuntamento.
Nulla di sicuro, ma loro aspettano. E si aspettano una grande fortuna da questo incontro senza ricordare più esattamente quello che gli hanno chiesto e neppure chi sia di preciso questo signor Godot. Di lì passano altri due personaggi, Pozzo e Lucky, il padrone e il servo, il primo tiene il secondo legato con una corda al collo e lo tratta senza alcuna umanità. Anche di loro non si sa nulla, da dove vengano e dove stiano andando.
La struttura stessa dell’opera, i mulinelli verbali dei protagonisti, i loro dialoghi surreali e la situazione dell’attesa, spostano con evidenza questa storia su un piano universale e fin dalle prime battute ci si ritrova immersi in un non–luogo, dove spazio e tempo sembrano sospesi. Appare chiaro fin da subito che Didi e Gogo, così come Pozzo e Lucky rappresentano tutta l’umanità, che da sempre segue un copione a struttura circolare ogni giorno.
E l’umanità, o meglio tutti gli uomini e le donne che la compongono, attende invano un cambiamento della propria condizione esistenziale, avendo completamente smarrito il senso del tempo, dell’azione per ottenere un determinato scopo o della semplice e concreta volontà.
12 febbraio 2013