Nato a Tolmezzo, il 24 agosto 1943 (e non il 22 agosto come riporta parte del web e della stampa americana), Dante Spinotti, universalmente riconosciuto come uno dei migliori direttori della fotografia del cinema internazionale, ha compiuto 70 anni. La stampa internazionale ne ha parlato, omaggiando con gli auguri uno dei tolmezzini più conosciuti nel mondo.
Il sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo, invia con forza i suoi più sentiti auguri a Dante: “E’ con enorme piacere che porgo i miei più cari auguri a Spinotti che, 70 anni fa, nacque proprio nella nostra Tolmezzo. Inutile ripercorrere la sua storia professionale piena di successi e riconoscimenti internazionali, di un tolmezzino per nascita illustre. Auguro a Dante altrettanti successi nel lavoro come nella vita,e come si dice: altri 100 di questi giorni”.
A testimonianza del prestigio della sua figura questo è uno stralcio tradotto di quanto riporta in questi giorni la stampa internazionale di settore: 70 anni per Dante Spinotti, nato in una zona montana del Friuli, regione italiana del Nord. Cresciuto nell’Italia del Dopoguerra, si interessò fin da ragazzo alla fotografia e durante il liceo partì per il Kenya in qualità di assistente dello zio Renato, operatore della Associated Press. Ben presto si innamorò della macchina da presa e, tornato in Italia, si trasferì a Milano dove lavorò come assistente di Ermanno Olmi prima di essere assunto alla Rai in qualità di operatore. Erano gli Anni ‘70 e il successo era ancora ben lungi dal giungere: in quel decennio Spinotti si distinse, negli sceneggiati dell’epoca, per la raffinatezza figurativa delle sue riprese. Nell’81, ormai quarantenne, brilla per l’esordio al cinema in qualità di direttore della fotografia ne ‘Il minestrone’ di Sergio Citti.
Fin da subito dimostrò una visione potente dell’immagine e due anni dopo collaborò con l’allora esordiente Gabriele Salvatores in ‘Sogno di una notte d’estate’, poi con Cavani in ‘Interno berlinese’. Ma il lavoro che cambiò per sempre la sua carriera venne nel 1986, quando Michael Mann, che all’epoca era un semisconosciuto regista televisivo statunitense, lo volle a Hollywood per girare con lui il noir ‘Manhunter ‒ Frammenti di un omicidio’: un film di culto, nel quale già emersero i due grandi talenti sia del regista sia di Spinotti, che ispirò poi ‘Il silenzio degli innocenti’. Spinotti divenne il direttore della fotografia di Hollywood, continuando il sodalizio con Mann in ‘Heat’, interpretato da Al Pacino e Robert De Niro, o lavorando con Curtis Anderson in ‘L.A. Confidential’, per il quale meritò la sua prima nomination agli Oscar. L’inizio del nuovo secolo è stato denso di successi per il friulano, che pare stia invecchiando come il vino buono e che nel 2009, reduce da ‘X-Men: Conflitto finale’, ha firmato, sempre con l’amico Mann, la fotografia di ‘Nemico pubblico – Public Enemies’.