Eugenio Allegri arriva finalmente a San Vito al Tagliamento. A poco più di dieci giorni dall’infortunio che lo ha costretto a rinviare la data di “Novecento” (ancora da definire il recupero), l’attore torinese salirà sul palco dell’Auditorium Comunale con “Berlinguer, i pensieri lunghi“, monologo scritto e diretto da Giorgio Gallione e prodotto dal Teatro dell’Archivolto in collaborazione con lo Stabile di Genova. Berlinguer andrà in scena mercoledì 27 febbraio alle 20.45 per la stagione promossa da Comune ed ERT.
Enrico Berlinguer fu segretario del PCI dal 1972 al 1984, uomo di temperamento straordinariamente riservato, divenne suo malgrado un personaggio da prima pagina. Nel suo essere politico, Berlinguer aveva qualcosa di antico: la sobrietà, la correttezza, l’orrore per le indiscrezioni e il chiacchiericcio. Ma nonostante questo fu lui ad inventare, con la sua leadership, qualcosa di assolutamente moderno: capì, prima di altri e quasi d’istinto, l’importanza della comunicazione personale, il valore decisivo del rapporto diretto con la base del suo partito, cui si rivolgeva direttamente soprattutto quando doveva annunciare un cambiamento di rotta.
Con Berlinguer la politica divenne, per la prima volta, anche spettacolo, rappresentazione pubblica. Drammaticamente, persino la sua morte risulterà un rito collettivo e i suoi funerali saranno il primo evento televisivo che riuscirà a modificare, a pochi giorni dalle elezioni europee, un trend elettorale. Le sue idee, i “pensieri lunghi” che hanno accompagnato la sua elaborazione anche etica – dalla questione morale all’austerità, dai temi della pace a quelli dell’uguaglianza sociale – sono ancora di pregnante, drammatica attualità e, rivisitati e portati oggi sulla scena, ci aiutano a capire meglio il nostro presente.
Lo spettacolo costruito in forma di monologo – con inserti audio e video di grandi intellettuali del Novecento: da Gramsci a Pasolini, da Saramago ad Allende – racconta uno spaccato di storia italiana con le sue contraddizioni e utopie, tragedie e speranze, cercando di disegnare un’epoca dove fedi ed ideologie sembravano ancora possibili.
25 febbraio 2013