Pasolini descriveva il Friuli Venezia Giulia come un paese di temporali e primule, oggi si potrebbe definire “Un paese di primule e caserme” vista l’estensione e la qualità della dismissione militare del Friuli Venezia Giulia, che lo rende un fenomeno unico in Europa. Da questo prende il nome un documentario frutto di una ricerca lunga e approfondita, scomoda per alcuni, e perciò difficile da finanziare. Per concluderlo Cinemazero, Tucker Film e ARPA LaREA hanno predisposto dunque una raccolta di crowdfunding al sito http://it.ulule.com/primule-e-caserme/, dove chi vuole può sostenere il progetto e prenotare le ricompense predisposte, nonché diventare a tutti gli effetti sostenitore del film, sostegno che verrà attestato poi nei titoli di coda. È possibile fare una donazione fino al 14 aprile 2014 e permettere così di portare alla luce questa storia recente e dimenticata. Si è appena superato il 40% della raccolta, e la partecipazione di tutte le persone interessate al tema degli edifici abbandonati, chi ha fatto il servizio militare in questi luoghi e gli appassionati di un cinema che sappia rintracciare e raccontare le pieghe della realtà è ora determinante.
“Abbiamo voluto raccontare il problema dell’abbandono militare tramite singole storie – dicono gli autori Diego Clericuzio e Riccardo Costantini – raccontando i singoli personaggi, uomini e donne che hanno vissuto e vivono la dismissione delle caserme in modo differente, personale, a seconda della loro passione, professione, storia, militare o civile che sia. Il pensiero di fondo è stato che “ogni mondo contiene infiniti mondi, e il crollo di uno di questi, porta con sé la sparizione degli altri”. Abbandonate non rimangono solo le caserme dismesse, ma anche le storie delle persone che hanno vissuto l’area più militarizzata d’Europa”.
Al sito www.primelecaserme.it si possono leggere i documenti raccolti, vedere alcune immagini e il promo del lavoro e i possibili scenari di riconversione, entrando nel cuore di una situazione che oggi assume i tratti dell’incredibile. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e con l’instaurarsi della Guerra Fredda, la regione infatti venne completamente militarizzata, con lo schieramento sui confini più del 50% dell’Esercito Italiano. Con la caduta del muro di Berlino nel 1989, la situazione geopolitica dell’area cambia in pochi anni, l’Italia sceglie di abrogare la leva obbligatoria e nel 2004 cadono anche i confini a Est, con la Repubblica di Slovenia diventata indipendente nel 1991. L’Esercito smobilita, circa 400 siti vengono svuotati, 102 km quadrati abbandonati, il tutto con tale rapidità da modificare sostanzialmente il paesaggio e creare un caso unico al mondo per vastità, tipologia e storia. “Un paese di primule e caserme” raccoglie i dati di questa trasformazione incompleta e le testimonianze di chi ha vissuto nelle caserme e di chi si è visto cambiare la vita in tempi rapidissimi a causa della scomparsa di decine di migliaia di persone, soldati che per decenni hanno fatto da pilastro per le economie di interi paesi.