Si è spento a 48 anni, nella sua casa di Bologna, il maestro Ezio Bosso. Pianista, compositore e direttore d’orchestra, conviveva da anni con una malattia neurodegenerativa.
Nella sua carriera, aveva ricoperto anche l’incarico di Direttore Stabile Residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, dove era stato chiamato nel 2017 per poi concludere l’esperienza l’anno successivo. “La Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi – si legge in un post – ha appreso con grande dolore la scomparsa del maestro Ezio Bosso. Lo vogliamo ricordare per come ha saputo illuminare il nostro Teatro e la Città di Trieste con la sua eccezionale sensibilità e il suo grandissimo talento artistico”.
Anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ricorda Bosso in un post sul suo profilo Facebook: “Un maestro che chi ha fatto conoscere non solo l’arte della musica ma sopratutto il valore della vita. Ricordo con stima e affetto la figura e l’opera del maestro Ezio Bosso, che fu anche direttore stabile residente del Teatro lirico Giuseppe Verdi di #Trieste dal 2017 al 2018. Anche come presidente del Verdi ebbi modo di volerlo e averlo al mio fianco apprezzandone le doti artistiche e umane, una volontà unica che unita al talento lo hanno reso un esempio di passione, forza e amore per la vita. Grazie maestro Bosso per quello che ci hai dato. La tua breve faticosa vita ci ha toccato il cuore e ci ha reso tutti un po’ migliori”.
L’assessore regionale alla cultura, Tiziana Gibelli, lo ricorda così in un tweet: “Non so come sarà. Ma qualsiasi cosa sia sorrideremo. Felici di essere vivi. Questo aveva detto Ezio Bosso nella sua ultima intervista. Ed è così ancora più triste salutarlo oggi… Che la terra gli sia lieve come una piuma”.
“Tutto il Paese e il mondo della musica perde un artista di grande rango e un uomo che ha saputo lottare contro il mostro di un male terribile. E’ un esempio eclatante di musicista che, nonostante la grave malattia che lo ha afflitto, è riesciuto a far prevalere la propria gioia di far musica e comunicarla al grande pubblico, che lo ha ricambiato con amore. Ovunque ha lasciato un’impronta che lo fa rimpiangere, anche a Trieste dove è stato direttore del teatro Lirico G. Verdi”. Così la senatrice Tatjana Rojc (Pd) ricorda il maestro Ezio Bosso.
Anche Gianni Torrenti, ex assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia si dichiara “profondamente dispiaciuto per la scomparsa di un uomo che ha avvicinato alla musica tanti giovani con una passione e generosità senza pari. E che si è fatto amare dal pubblico triestino più di qualunque altro artista”.
“Grandissimo contrabbassista, direttore d’orchestra, compositore e pianista, e grandissimo conoscitore del contrappunto, Ezio Bosso è stato un esempio di talento, tenacia e coerenza”, lo ricorda così Remo Anzovino. “Tanti anni fa rimasi impressionato dalle musiche che scrisse per il film “Io non ho paura” di Salvatores e corsi a comprare il disco della colonna sonora. Eravamo davvero in pochi a conoscerlo, ad ammirare la sua assoluta originalità e personalità, perché nel nostro Paese molto spesso chi ha il talento ma veste abiti fatti solo di sostanza e non di apparenza deve fare una fatica immane per vederlo adeguatamente riconosciuto. Dedico questo pensiero colmo di ammirazione e dolore per un grande Artista e Collega che non si è risparmiato fino all’ultimo per onorare la cosa più importante: La Musica”.
Bosso era ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità del maestro Claudio Abbado, oltre che testimone ufficiale della Festa Europea Della Musica per il 2018 e unico italiano invitato al Parlamento Europeo per una storica riflessione sullo stato della cultura europea.
Aveva debuttato a 16 anni in Francia come solista e studiato contrabbasso, composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna, collaborando con diverse orchestre europee tra cui Chamber Orchestra of Europe, Festival Strings Lüzern, Deutsche Kammer-Virtuosen. Lunghissima la lista delle collaborazioni con prestigiose istituzioni musicali internazionali, di riconoscimenti e di orchestre dirette nel mondo.
Durante il lockdown aveva molto sofferto per l’impossibilità di vivere la ‘sua’ musica dal vivo. Ma i musicisti della Europe Philharmonic Orchestra gli avevano dedicato un toccante video collage nella speranza di poter tornare presto a suonare insieme. Un desiderio che, purtroppo, non si potrà realizzare e che rende questo addio ancora più triste.