I teatri del Friuli Venezia Giulia accolgono la proposta di Unita (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) rivolta a tutti i teatri italiani e tesa a mantenere viva l’attenzione ad un anno dalla prima sospensione dell’attività con il pubblico, resa necessaria dall’emergenza sanitaria.
Dopo un anno, diverse iniziative in programma lunedì 22 febbraio, dalle ore 19.30 alle 21.30, porteranno una luce simbolica sui teatri italiani, gli artisti, le compagnie e le maestranze che compongono il mondo dello spettacolo dal vivo.
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia provvederà a un’illuminazione di gala sulla facciata del Politeama Rossetti di Trieste e davanti all’ingresso principale chiunque vorrà passare potrà lasciare al personale del teatro un messaggio scritto, di riflessione su questi mesi senza spettacoli o di speranza per la riapertura.
Nello spazio esterno saranno diffuse inoltre suggestioni sonore: le voci di grandi personalità, protagoniste allo Stabile – fra gli altri Giorgio Strehler, Vittorio Gassman, Omero Antonutti, Giorgio Albertazzi, Gigi Proietti – e alcuni brani tratti dai più amati musical ospitati al Politeama.
“Il Teatro Stabile – commenta il presidente Francesco Granbassi – anche in questi mesi difficili si impegna con orgoglio a mantenere il proprio ruolo di punto di riferimento culturale in regione e sul territorio nazionale: portare un faro di luce sul teatro ci è sembrato un messaggio simbolico bello ed efficace. Non una protesta, ma un segno di speranza a cui aggiungiamo le voci dei nostri attori e le melodie dei musical, a evidenziare le tante anime del Politeama Rossetti, che ci auguriamo al più presto di vedere nuovamente affollato di spettatori”.
Il Teatro Nuovo Giovanni da Udine sarà illuminato da immagini che lo ritraggono nel pieno delle attività, nei suoi momenti “belli” che ora sembrano così lontani. Sei video dai titoli evocativi – Paesaggi nascosti, Visioni sonore, Fra un tempo e l’altro, Teatrovagando, Forbici colla e fantasia, Ieri e domani – firmati dalla casa di produzione udinese Agherose saranno proiettati sulle ampie vetrate dell’edificio per restituirci un po’ delle grandi emozioni che solo il teatro sa suscitare: dal palcoscenico così come è vissuto dagli “addetti ai lavori”, alle visite guidate teatralizzate, ai laboratori per bambini che tanto successo hanno ottenuto in tutte le loro edizioni, per chiudere con un segnale di speranza: le immagini del pubblico nella sala grande e nel foyer.
“Come tutti i teatri italiani siamo in attesa di comprendere, alla scadenza dell’attuale decreto, il prossimo 5 marzo, quale futuro ci aspetta – afferma il presidente Giovanni Nistri -. Da parte nostra naturalmente c’è impazienza di poter tornare a riaprire i battenti, certi che le misure di sicurezza che abbiamo da subito adottato siano all’altezza di garantire ai nostri spettatori la massima serenità in sala”.
“Proposte e non proteste sono quelle che hanno mantenuta accesa la fiamma pilota di un Teatro che in questo lungo anno non ha mai voluto fermarsi”, spiega il Presidente del Teatro Verdi di Pordenone Giovanni Lessio commentando l’adesione all’importante iniziativa che trova uniti molti teatri italiani e regionali. “Facciamo brillare la luce su una situazione davvero buia: certamente per il pubblico ma anche, e soprattutto, per i lavoratori dello spettacolo dal vivo, ormai fermi da molti mesi, che come Teatro abbiamo sempre voluto sostenere, tanto con il lancio di un appello pubblico che con la programmazione di numerose performance in live streaming dal palco del Verdi a platea vuota: un segnale di attenzione per una categoria che sta pagando un prezzo altissimo”. Le luci del Verdi brilleranno nella serata di lunedì anche ad illuminare le installazioni in versi di Pier Paolo Pasolini e Sylvia Plath tatuate sulla facciata del Teatro pordenonese che, ancora una volta, fa del suo edificio un contenitore totale di cultura.
L’ERT FVG aderisce all’iniziativa accendendo le luci dalle ore 19.30 alle 21.30 dei seguenti teatri del Circuito: Teatro Mons. Lavaroni di Artegna, Teatro Adelaide Ristori di Cividale del Friuli, Teatro Odeon di Latisana, Teatro G. Verdi di Maniago, Teatro Comunale di Monfalcone, Teatro Zancanaro di Sacile, Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento e Teatro L. Candoni di Tolmezzo. Otto teatri in altrettanti Comuni a testimoniare il vuoto che questi mesi di chiusura hanno lasciato nelle comunità e, allo stesso tempo, un messaggio di vicinanza rivolto al pubblico, con la speranza di poter riprendere le Stagioni teatrali dove sono state interrotte. “Dopo un anno – sostiene il direttore Renato Manzoni – è necessario pianificare una ripartenza in sicurezza perché lo spettacolo dal vivo deve ripartire con tutte le sue componenti, in primis artisti e pubblico, elementi fondamentali, a cui si aggiungono anche tutte le professionalità che permettono la realizzazione di spettacoli di prosa, musica e danza”.
“Questa sera anche la Regione s’illumina virtualmente per sostenere l’iniziativa “Facciamo luce sul teatro!” e per rimarcare con forza la necessità di riaprire cinema e teatri che si sono dimostrati luoghi sicuri e che hanno adottato tutti i protocolli di sicurezza necessari”. Ad affermarlo l’assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli in occasione della manifestazione “Facciamo luce sul teatro!” lanciata dall’Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo.
“L’iniziativa – rileva Gibelli – ha trovato una forte adesione anche da parte dei teatri della nostra regione che sono pronti a ripartire in sicurezza per fornire nuovamente al pubblico quell’emozione che solo uno spettacolo dal vivo sa dare. Ci tengo a ringraziare tutti i teatri del Friuli Venezia Giulia, perché in questi lunghi mesi di chiusure si sono riorganizzati ripensando la loro programmazione e reinventandosi anche grazie all’utilizzo delle tecnologie”. “Già la scorsa settimana come coordinatore della Commissione Beni e Attività Culturali della Conferenza delle Regioni – prosegue l’assessore – ho scritto al presidente della Conferenza per sollecitare un confronto con il Cts sulla riapertura di teatri, cinema, ma anche di impianti sportive e palestre. Naturalmente tutto nel massimo rispetto dei protocolli e in piena sicurezza. Oggi anche il ministro Franceschini ha fatto un primo passo in questa direzione che condividiamo e appoggiamo”.
“Auspico – conclude Gibelli – che l’illuminazione di questa sera possa essere soltanto la prima di una lunga serie che potrà scandire la ripresa delle attività e degli spettacoli: ne abbiamo tutti un grande bisogno”.
“Dobbiamo tutti raccogliere la sfida del ministro Franceschini affinché l’Italia sia il primo paese europeo che riapre cinema, teatri e musei, perché in sicurezza si può. Ma appunto in sicurezza e nel rispetto delle regole, purché qualche noto leader non ricominci la corsa a ‘riaprire tutto’”. Così la senatrice triestina Tatjana Rojc commenta la proposta del ministro della Cultura Dario Franceschini, anche alla luce dell’iniziativa dell’Unione nazionale interpreti teatro e audiovisivo (U.n.i.t.a.) che chiede attenzione sui teatri a un anno dalla prima sospensione dell’attività con il pubblico a causa del Covid 19.
“C’è molta attesa e molta responsabilità in coloro che vivono e fruiscono della cultura – aggiunge Rojc – e perciò ritengo che la riflessione avviata dal ministro vada nella giusta direzione. La riapertura in totale sicurezza dei luoghi più tradizionali e simbolici della fruizione culturale – conclude la senatrice – può rappresentare l’auspicata ripresa di fiducia, indispensabile per uscire dal tunnel della pandemia”.