Martedì 18 agosto ancora tre gli appuntamenti con Folkest. A Prato Carnico con la musica irlandese dei Wooden Legs, a Flaibano con lo stralunato Sudamerica dei Surealistas e al teatro Verdi di Gorizia una superproduzione in collaborazione con il Coro del Friuli Venezia Giulia, con il coro stesso e un ensemble costruito intorno alla figura di Aleksandar Sasha Karlic.
I Wooden Legs suoneranno nella piazzetta della fontana di Prato Carnico a partire dalle 20.30 (in caso di pioggia all’Auditorium di Pieira).
Gruppo formato da cinque musicisti con base a Trieste, vanta un’esperienza decennale con numerose tournée in Italia e all’estero. Il loro repertorio spazia dalle ballate tradizionali, a set di gighe e reels, fino a composizioni originali nel particolare e talora inaspettato stile della formazione. Hanno recentemente realizzato il loro terzo album in studio, Animali, che rappresenta la sintesi del loro percorso musicale negli ultimi anni.
A Flaibano sarà invece la volta dei Surealistas, alle 20.30 in Piazza Monumento. Nelle loro vene scorrono Argentina e Sicilia, Pisa e Livorno…E persino un pizzico di Bosnia. I loro cuori pulsano al ritmo delle clavi afroamericane, tra cumbia e son, MPB e bossanova… tra tanti sogni è nato il loro, popolato di canzoni originali e al tempo stesso radicate nella tradizione sudamericana. Tenere gli occhi sempre aperti sul mondo e i piedi sempre pronti a danzare: questa è la chiave del loro realismo, magico e surreale, ove «Sur» non significa solo Sudamerica ma anche sud del mondo e periferia, minoranza e diversità, una natura sull’orlo del collasso e un mondo che non sa bene dove va. Un inno alla vita, al canto e alla danza.
A Gorizia invece al Teatro Verdi alle 20.30 Folkest propone “Le musiche verso oriente” con il Coro del Fvg e Sasha Karlic.
Non è la prima volta che il Coro del FVG percorre la ricerca di nuove forme espressive. Uscire dal solco tradizionale della musica classica è il risultato di un continuo desiderio e di una curiosità che gli è propria. I progetti con cantautori (Cristicchi e Tosca) musicisti jazz (K. Weehler, J. Taylor, J. Surman, M. Stockhausen ecc.) e musicisti etnici (J. Gasparyan) hanno sempre rappresentato una forma di crescita e culturale e umana. Affidarsi alle cure di Alexander Karlic per immergersi in un mondo nuovo, lontano, affascinante, arcaico e spirituale è pura linfa vitale che ha fatto fiorire questa emozionante collaborazione. Karlic, nato nel 1968 in Jugoslavia, proviene da una famiglia che da generazioni coltiva sia la musica classica occidentale, sia le tradizioni musicali estremamente variegate di quel paese. Diplomato in liuto e chitarra barocca si dedica all’oud e agli altri liuti orientali, alle percussioni tradizionali, nonché all’uso della voce. Ha ricevuto molte influenze musicali importanti in paesi diversi, ma la sua formazione è stata definitivamente segnata da Giacomo Baroffio (Cremona) Bekir Baaloglu (Istanbul), Vangelis Merkouris(Atene), Elat Gabbay (Gerusalemme) e Nikola Popmihajlov (Belgrado). Parallelamente coltiva interessi di antropologia e storia delle religioni, con particolare riferimento all’area mediorientale e balcanica. Artista poliedrico e curioso, da sempre particolarmente sensibile al dialogo e ad una possibile sintesi tra Est e Ovest, di formazione prettamente musicale ma da sempre attratto dal teatro, Aleksandar Karlic ha collaborato dal 1994 al 2001 con Moni Ovadia nella sua famosa TheaterOrchestra come musicista-attore. Successivamente, la collaborazione con il celebre artista ebreo bulgaro prosegue con vari altri progetti, tra cui lo spettacolo-concerto Shir del Essalem – Canti per la pace, elaborato a quattro mani con Ovadia, che vede anche la presenza del grande cantante palestinese Faisal Taher.Nel 2008 ha curato ed eseguito (assieme a Dario Fo) le musiche per la versione televisiva della lezione-spettacolo di Fo Il Tempio degli Uomini liberi, al Duomo di Modena. Assieme al suo Theatrum Instrumentorum e Moni Ovadia, ha presentato un intervento dedicato alle antiche musiche ebraico-sefardite in prima serata su RAI 1. Ideatore e coautore dello spettacolo-concerto Gerusalemme perduta, tratto dall’omonimo libro di Paolo Rumiz e Monika Bulaj (ed. Frassinelli), con la regia di Graziano Piazza, che ha debuttato con grande successo a Ravenna Festival, edizione 2011.