Il Friuli contadino che lascia spazio, piano piano e tra mille contraddizioni, a una vocazione industriale. Una ‘rivoluzione’ che stravolge ritmi e regole sociali millenarie e che, spesso, le stesse persone faticano ad accettare. Una società in ebollizione, tra aspirazioni alla modernità e a uno stile di vita più moderno, e le condizioni lavorative ancora arretrate. È in questo contesto che si muove la figura di monsignor Lozer, parroco in Torre di Pordenone nei primi anni del Novecento, al centro del nuovo spettacolo dei Papu, ‘Un prete ruvido’ che Appi e Besa proporranno da venerdì 10 a domenica 19.
‘Don Camillo’ alla friulana
“Raccontare la vita di un uomo è difficile, soprattutto se è vissuto 94 anni in modo viscerale ed appassionato – spiega Ramiro Besa -. Noi cerchiamo di farlo con rispetto, ma anche con molta ironia. Don Lozer è stato un talento di intelligenza, partecipazione sociale e carità cristiana in balìa di un carattere sanguigno, difficilmente controllabile e sempre pronto allo scontro, a volte non solo verbale, in una Pordenone che stava passando dalla civiltà rurale ottocentesca a quella industriale del Novecento. Le lotte sindacali contro lo sfruttamento degli operai nei cotonifici, la vita estremamente misera del popolo, l’emigrazione, la crisi di una Chiesa che stentava a stare al passo con i tempi, le guerre mondiali e, tra di esse, il fascismo, sono solo alcuni degli scenari nei quali don Lozer si è trovato a vivere. E, su tutto, costante ed ispirata, la qualità che più di tutte lo ha contraddistinto: una carità cristiana sincera e cristallina, riconosciuta persino dai suoi più acerrimi detrattori”.
Prete ruvido, combattivo e contrastato, impegnato in innumerevoli attività in campo sociale, a 40 anni dalla scomparsa lascia un segno ancora presente nel ricordo di chi l’ha conosciuto. “Capita spesso che siiano gli stessi spettatori a venire a raccontarci aneddoti su monsignor Lozer, la sua figura è nel ricordo di tutti – prosegue Besa -. È bello: dalla storia di una persona nasce una memoria collettiva che racconta un intero territorio”.
Arte da ridere
L’impegno estivo dei Papu continua sotto il segno dell’arte. Giovedì 30 Appi e Besa, con Carla Manzon, raccontano l’arte della pittura e le opere presenti al museo civico di Palazzo Ricchieri concentrandosi su Antonio De Sacchis detto il Pordenone.