Opere teatrali ispirate al sacro e alla spiritualità nelle chiese del Friuli occidentale della Diocesi di Concordia-Pordenone: con 8 spettacoli gratuiti durante il periodo natalizio al via l’edizione 2018-2019 de “I Teatri dell’anima”, festival nato per riflettere sul mondo che è stato, che sta cambiando e che sarà, analizzando etica, storia e religione.
Il tutto in maniera gratuita, grazie all’organizzazione di EtaBeta Teatro in collaborazione con I Teatri Del Sacro, Scuola Sperimentale dell’Attore, Museo Diocesano d’Arte Sacra, Associazione Teatrale Friulana, Uilt FVG e con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Fondazione Friuli e Comune di Pordenone nonché la collaborazione delle varie Parrocchie e Comuni toccati dal festival.
Il festival prosegue domenica 16 dicembre alle 17 nella chiesa di Sant’Ulderico a Villanova di Pordenone con Sulle corde del viaggio, omaggio musicale con l’arpa alla figura del beato Odorico da Pordenone, che 700 anni fu uno dei primi europei a viaggiare in Estremo Oriente in Cina poco dopo la la visita di Marco Polo. Si esibirà il trio di arpiste Le Files Rouges. Ingresso libero.
SULLE CORDE DEL VIAGGIO
Nell’ambito delle celebrazioni per Odorico 700, un viaggio nella musica alla ricerca della pace interiore, della libertà, del dialogo e della magia del Natale. Si parte proprio dall’“io” più profondo di ciascuno, artista e ascoltatore. Si attraversa la vita di un grande compositore barocco, rigoroso nella sua arte compositiva quanto nella sua determinazione di essere profondamente se stesso e profondamente libero nelle sue scelte musicali.
Si viaggia da Venezia alla Cina, sulle tracce di Odorico, in quell’incredibile avventura che, seppur sorretta dalla fede, ha certamente attraversato mille difficoltà, anche nello spirito. Si viaggia con la mente e con il cuore, e si sogna un mondo migliore, un mondo di pace, dove davvero l’umanità sia unita in un unico abbraccio. E infine ci si lascia trasportare dalla magia del Natale, così diverso nelle sue melodie tradizionali provenienti da tutto il mondo, ma così unico nel suo universale messaggio di gioia.
Giada Dal Cin, Lucia De Antoni e Alice Populin Redivo si sono diplomate nei conservatori di Castelfranco Veneto e di Venezia, sotto la guida della professoressa Elisabetta Ghebbioni. Svolgono attività concertistica sia come soliste che in formazioni cameristiche, collaborando con diverse realtà orchestrali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
GLI ALTRI SPETTACOLI
Dopo la sosta di Natale, si riprenderà il 27 dicembre alle 20.45 nella sala dell’ex asilo di Lestans, “Une di une gnot”, produzione dall’Associazione Teatrale in una serata speciale dedicata alla marilenghe; il 30 dicembre di nuovo nel Duomo di Valvasone alle 17 “Leila della tempesta” (Casavuota): il 3 gennaio nella Abbazia di Sesto al Reghena alle 20.45 “Un cristiano” (Casavuota – Alessandro Berti). Infine il 4 gennaio al Museo diocesano Arte Sacra Pordenone alle 20.45 “Per grazia ricevuta” di Teatri35 – Napoli dedicato al Caravaggio.
EVENTI COLLATERALI
In più previsto anche un interessante programma collaterale. Dopo gli spettacoli attimi di confronto con gli spettatori.
Il 17 dicembre alle 20.45 nella Sala della Società Filologica Friulana a Udine ci si scambierà gli Auguri di Natale con anche una tavola rotonda con gli operatori del teatro friulano su “Sacro e interreligioso: opere, produzioni ed esperienze teatrali in Friuli Venezia Giulia”.
Il 30 dicembre al caffè Municipio a Pordenone alle 11 “Clown in chiesa, un nuovo linguaggio per la fede”: incontro con Gisela Matthiae, pastore clown proveniente da Gelnhausen (Germania). Il 4 gennaio 2019 in luogo e orario da definire Incontro con Francesco Giraldo, Teatri del Sacro – ACEC.
“Anche quest’anno – ha spiegato il direttore artistico del festival Andrea Chiappori – vogliamo proporre momenti d’incontro tra teatro, spiritualità e luoghi sacri, dando un nuovo respiro comune tra religioni, storia e drammaturgia. Il teatro è confronto civile tra temi anche molto importanti, come lo sono sempre stati i luoghi sacri, che sacri non sono solo per la presenza di un divino, ma perché spesso custodiscono parti della storia dell’uomo e delle sue inquietudini come dei suoi grandi momenti di stupore. E la testimonianza di questo è insita nei luoghi e nelle opere che pulsano di storia, di umano, di bellezza, di talento e di perfezione. Questa è la meraviglia dei luoghi che esprimono un mistero attraverso l’opera dell’uomo, l’arte e l’architettura che solo la fede riesce a rendere così alte. Muoversi tra chiese, abbazie, antichi organi, affreschi è nutrimento dell’anima, a qualunque fede sia votata. La fedi si incontrano davanti alle immagini di Dio sulla terra, siano esse meraviglie della natura o dell’uomo. In questa cornice abbiamo inserito spettacoli che portino testimonianza della fede parlando dei personaggi che si raccontano o che rappresentano e che fanno vivere. La fede è forse qualcosa di irrinunciabile”.
“Luoghi che parleranno alle persone anche grazie al teatro – ha concluso Chiappori – come abbiamo potuto felicemente constatare nell’anteprima, sorta di spettacolo numero zero del festival, lo scorso settembre alle grotte di Pradis a Clauzetto, dove abbiamo portato in scena il Magnificat della poetessa milanese Alda Merini nell’allestimento della compagnia Teatro de Gli Incamminati – deSidera Teatro con Arianna Scommegna e Giulia Bertasi alla fisarmonica. Un’opera molto apprezzata dal pubblico che constestualmente ha potuto pure visitare le grotte”.