Continua domenica 20 febbraio, la Rassegna regionale di teatro popolare, iniziativa culturale organizzata dal Comitato provinciale della Fita di Pordenone in collaborazione con il Gruppo Teatro Pordenone Luciano Rocco, con il sostegno di Comune del Pordenone e con il contributo di Edr Pordenone e Friulovest Banca di Credito Cooperativo. Alle 16, nell’Auditorium Concordia, a Pordenone (ingresso 5 euro, prezzo invariato), la Compagnia teatrale Piccolo Teatro Città di Sacile, di Sacile, porterà in scena la commedia in italiano “Il Borghese Gentiluomo”, di Molière (regia di Filippo Facca). La 22.a Rassegna regionale di teatro popolare riceve il sostegno della Fondazione Friuli che continua a credere e a sostenere il progetto culturale della Fita di Pordenone, da oltre 20 anni in prima linea nella promozione e nella valorizzazione del teatro amatoriale.
LA COMMEDIA. Monsieur Jourdain ha un chiodo fisso: diventare un gentiluomo. Se non per nascita, essendo egli un facoltoso mercante, almeno per educazione e buone maniere. Per far questo si circonda di precettori dalle competenze piuttosto dubbie, veste in modo fin troppo sfarzoso, impegna i denari in prestiti ad amici – questi sì nobili, ma sempre a corto di contante – e in feste e regali per ben comparire in società. Nonostante le ripetute rimostranze della moglie, Madame Jourdain, e i battibecchi con la serva Nicoletta, sembra infatti che nulla lo possa distogliere dalle affettate lusinghe del conte Dorante e dall’infatuazione per la marchesa Dorimene. E poi, sopra ogni altra cosa, incrollabile è la sua speranza di maritare almeno la figlia Lucilla con un nobile rampollo. Il fatto è che la fanciulla ama invece Cleonte – borghese anche lui – il cui fido “compare” è Coviello, furbo e maneggione, a sua volta innamorato di Nicoletta. Quando la situazione s’ingarbuglia al punto da sembrare senza via d’uscita, giunge inattesa una proposta di matrimonio dal Figlio del Gran Turco, con conseguente investitura nobiliare del futuro suocero… Sarà tutto vero?
NOTE DI REGIA. Mettere in scena Molière dopo quattrocento anni dalla sua nascita ha un sapore particolare, significa in qualche modo confrontarsi con una genialità che non appartiene più ai nostri tempi, con una cultura ed un modo di divertirsi, e soprattutto di ridere del potere, distanti e quasi incomprensibili. La scelta quindi di una regia molto snella e lineare, ma allo stesso tempo rispettosa dei ritmi e dell’intensità del testo di Molière, è volta a rendere “Il borghese gentiluomo” uno spettacolo godibile da chiunque e in cui ognuno può trovare un modo di farsi beffe di chi ancora, nella società moderna, è ancorato all’idea dell’apparenza e della divisione degli esseri umani in classi sociali.