Il dietrofront ministeriale sulla riapertura dei teatri – prevista per il 27 marzo! – non ha sorpreso più di tanto le realtà friulane, comunque al lavoro per mantenere un contatto col territorio, programmare una stagione mai realmente partita, che difficilmente sarà realizzata come desiderato. E soprattutto per guardare a un futuro dove le incognite devono giocoforza trasformarsi in opportunità.
Tra i soggetti più attivi c’è il CSS – Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, che non ha mai realmente interrotto le sue attività artistiche e, anche nell’attuale incertezza sulla possibilità di riaprire i teatri, prima o poi, continua a progettare e strutturare attività realizzabili nella situazione molto complessa che stiamo vivendo.
“Ci siamo ‘appoggiati’ e abbiamo contato sulle risorse dello streaming, ma inventando un formato nuovo come le dirette Facebook di #iosonomecenate durante il primo lockdown – spiega Luisa Schiratti, uno dei co-direttori del Teatro, con Fabrizio Arcuri, Alberto Bevilacqua, Rita Maffei e Fabrizia Maggi – In estate abbiamo realizzato un’attività pensata per piccoli gruppi di spettatori, in città e all’aperto, con l’impiego di dispositivi come l’audioascolto in cuffia, ma con attori e pubblico in presenza, nel rispetto del distanziamento. Con le chiusure di ottobre, abbiamo lanciato un mini ciclo di quattro documentari, Dentro a…, svelando i retroscena di quattro nostre recenti produzioni teatrali.
Fortunatamente, ci è stato possibile continuare a ospitare piccole comunità di artisti negli spazi che curiamo a Villa Manin, in una condizione di naturale e ideale isolamento, per il progetto Dialoghi – Residenze delle arti performative. Ad aprile presenteremo il programma delle nuove residenze per tutto il 2021, che coinvolgeranno tanti artisti italiani e del territorio”.
Per mantenere la connessione col pubblico, in questi primi, difficilissimi mesi del 2021 sono stati presentati due spettacoli particolari che hanno fatto entrare per davvero il CCS nelle case degli spettatori: Consegne, creato da Kepler 452 con un attore-rider che ‘recapita’ il suo spettacolo sotto casa e Mi vedi?, concepito, provato e messo in scena in diretta, in tre diverse stanze della piattaforma Zoom, da 6 attori per 100 spettatori. “Proprio questo spettacolo, molto apprezzato da chi si è fatto coinvolgere nelle prime repliche, sarà riprogrammato il 27 marzo e il 2 aprile. Inoltre, in questi giorni stiamo ospitando al Palamostre le prove della compagnia di Giuliano Scarpinato per A+A. Storia di una prima volta, destinato agli adolescenti della stagione TIG”.
Un altro progetto ambizioso, realizzato per l’anno dantesco, è D’ante litteram – Dante Alighieri nostro contemporaneo, inserito nel palinsesto dei 100 migliori progetti italiani scelti dal Ministero. Avviato per il Dantedì con un reading, proseguirà fino a dicembre, con la consulenza scientifica di Andrea Tabarroni: previsti laboratori teatrali, reading, incontri con studiosi, giornalisti e artisti multimediali, oltre a spettacoli. Quasi tutti online, o nelle forme – quando possibile – del teatro partecipato, della realtà virtuale, della multivisione…
Tra le novità, Nel mezzo dell’inferno di Roberta Ortolano e Fabrizio Pallara, uno spettacolo per singoli spettatori che impiega la realtà virtuale immersiva, fruibile tramite visori VR. Il secondo intervento produttivo è un nuovo percorso di partecipazione teatrale che si aprirà ai cittadini di tutte le età, a cura di Rita Maffei, previsto tra la fine della primavera e l’estate: Inferno/Purgatorio/Paradiso partirà con un laboratorio di tre mesi, cui seguirà la messa in scena dei tre spettacoli e una ‘maratona’ finale.
“Appena sarà realmente possibile – conclude Luisa Schiratti – vorremmo riaprire festosamente i Teatri Palamostre e il San Giorgio, a Udine, con una maratona di spettacoli dal primo pomeriggio all’ora del coprifuoco. Tra i titoli che vorremmo presentare, Gli Altri, ispirato all’opera di Peter Handke, e Danze per Laura Pante, creato dal francese Jerome Bel per la performer italiana Laura Pante, oltre ad altri debutti e riproposte delle produzioni della stagione Contatto Blossoms/Fioriture. Tutte novità italiane pensate per garantire modalità di fruizione sicure, per pochi spettatori (da uno fino a un massimo di 50) e piccole equipe artistiche, che rispecchiano sempre la nostra poetica votata all’innovazione, alla multimedialità, alla partecipazione”.