Chi cerca il mainstream rassicurante, le solite stelle pronte ad accompagnare il pubblico con un tuffo nel passato, farebbe bene… a provare ‘Tarcento Jazz’. ‘Qualcosa di completamente diverso’, per citare i Monty Python, visto che gli organizzatori di Hybrida continuano a puntare la lente su realtà innovative e inquiete, ricche di talenti, utopie e idee. Insomma, su tutto quel mondo ‘altro’ che fa parte, sì, dell’improvvisazione, ma che raramente viene invitato alle rassegne ‘tradizionali’.
Le radici reinventate
Venerdì 17, a Palazzo Frangipane, si parte già alle 18.30 con Vocinconsuete, tre voci femminili attive da anni nel campo della sperimentazione unita al recupero della tradizione orale. Alle 21 un trio jazz-rock unico, Martello, nato dalle ceneri degli Arbe Garbe, e a seguire Roots Magic, formazione che attinge ai due estremi della tradizione afro-americana: il Delta blues e il jazz creativo, dal free all’afrofuturismo, per una reinvenzione delle radici fra tradizione e innovazione.
Sperimentazioni per tutti
Sabato 18 si parte con la sperimentazione elettroacustica di The Homesweepers, seguita da Trojnik, trio sloveno dall’approccio ‘post free’ fatto di deviazioni impreviste e intervalli imprevedibili. In chiusura Hobocombo, nati come omaggio a Louis Thomas Hardin, in arte Moondog, eccentrico compositore americano precursore del minimalismo e ‘autore del fantastico’. Domenica 19, i giovani Malkuth di Marco Cisilino & C. e Philm, terzo progetto da leader del tenorsassofonista berlinese Philipp Gropper: un organismo vigile e sveglio che suona musica del nostro tempo, intelligente, diretta e coinvolgente. Tutti i concerti sono a ingresso gratuito, e per i bambini sono anche previsti laboratori di improvvisazione musicale a cura di Arbe Garbe Lab.