Dodici partner universitari tra Europa e America del Nord, 50 relatori europei e nordamericani, 60 studenti da dottorati e lauree magistrali europee e nordamericane, 6 pubblicazioni scientifiche, 3 Premi nazionali e internazionali al miglior libro di cinema, 16 tra film e installazioni multimediali, 3 anteprime nazionali, 8 curatori e restauratori ospiti, 6 artisti ospiti. Si presenta con numeri di tutto rispetto l’edizione 2017 di FilmForum, manifestazione cinematografica unica nel panorama internazionale, promossa e organizzata dal Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine in collaborazione con l’Associazione Palazzo del Cinema/Hiša filma, che quest’anno taglia il traguardo della 24° edizione e si terrà dal 29 marzo al 2 aprile a Gorizia.
Organizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e di altri enti locali, con il coordinamento scientifico di Leonardo Quaresima e Simone Venturini, FilmForum si fregia di un qualificatissimo partenariato di atenei internazionali e si svolgerà negli spazi del polo Santa Chiara (sede del Centro Polifunzionale dell’Università di Udine a Gorizia), nel Palazzo del Cinema in piazza Vittoria e nella sede della fondazione Carigo in via Carducci. L’articolato programma è stato presentato a Udine, a palazzo Caiselli, da Simone Venturini, Diego Cavallotti, Simone Dotto, coordinatori scientifici della scuola di formazione dottorale XV MAGIS Spring School e del Convegno Internazionale di Studi sul Cinema, alla presenza di Andrea Zannini, direttore del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Ateneo.
Seguendo una tradizione ormai consolidata la rassegna si articolerà in tre momenti salienti che porteranno a Gorizia esperti ed accademici provenienti da tutta l’Europa e dal Nord America: il Convegno Internazionale di Studi sul Cinema dedicato al progetto pluriennale di ricerca “A History of Cinema Without Names”, la scuola di formazione dottorale XV MAGIS Spring School e una rassegna di cinema, video e arti visive scandita da una programmazione di proiezioni serali con anteprime al Kinemax di Gorizia. Temi portanti dell’edizione 2017 saranno la storia di una civiltà di immagini senza nomi, la migrazione e i migranti del cinema, il ripensamento del postmoderno e dei media digitali che inviteranno i partecipanti a una riflessione sulle trasformazioni epocali che hanno condotto alla crisi simbolica e materiale della contemporaneità.
“Le giornate del FilmForum – ha evidenziato Venturini – costituiscono forse la rappresentazione maggiormente significativa degli sforzi compiuti dal corso di laurea in Dams e in Scienze del patrimonio audiovisivo e dei nuovi media per mettere a punto un’offerta formativa che agevoli l’internazionalizzazione nell’esperienza degli studenti, il costante scambio con gli esponenti di una ricerca di alta qualità che opera entro e oltre la comunità europea e, non ultimo, la formalizzazione di modalità di didattica innovativa e avanzata”.
All’interno di questo ambito si colloca il partenariato con 12 Atenei europei e nordamericani che saranno presenti a Gorizia con docenti e studenti (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, IMT School for Advanced Studies Lucca, Université de Lausanne, University of Malta, McGill University, Montréal, Université de Montréal, Concordia University – Montréal, Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3, Université du Quebec à Montréal – UQAM, Fachhochschule Potsdam, Universität Potsdam, Stockholms Universitet, Università degli Studi di Sassari. Dal 2009 FilmForum è gemellato con la manifestazione tedesca CineFest di Amburgo.
In particolare con gli atenei di Stoccolma e di Losanna si è dato vita al Material Archival Studies Network, finalizzato alla circolazione dei dottorandi nei rispettivi atenei per occasioni di esposizione dei progetti di ricerca e dei loro risultati: in occasione di FilmForum ci sarà un percorso formativo pensato appositamente per gli studenti di dottorato e i giovani ricercatori interessati alle tematiche legate alla ricerca negli archivi cinematografici.
Il 29 e il 30 marzo si terrà la due giorni dedicata al progetto di ricerca “Una storia del cinema senza nomi”, dove alcuni tra i massimi studiosi del panorama internazionale esporranno i risultati di un ambizioso lavoro collettivo di rivisitazione della Storia del Cinema inaugurata durante l’edizione 2015 di FilmForum. Quest’anno il progetto si avvarrà della collaborazione di ricercatori e docenti dalle Università di Stoccolma, Losanna, Montréal, Goldsmiths (Londra), Pompeu Fabra (Barcellona), Bergamo, Sorbonne Nouvelle – Paris 3 e Lille 3, al lavoro su temi eterogenei, dall’industria del cinema indiano alla storia del “gesto cinematografico”, nel comune tentativo di guardare al cinema dei decenni passati senza l’ingombrante presenza dei grandi autori.
Una nutrita serie di relatori di eccezione indirizzerà la discussione da diverse prospettive. Giovedì 30 marzo Jan-Christopher Horak, direttore dell’UCLA Film and Television Archive di Los Angeles intratterrà una conversazione con lo storico del cinema Hans-Michael Bock (tra i direttori dell’istituto di ricerca di Amburgo Cinegraph e collaboratore di lunga data del FilmForum) sui metodi di costruzione della storia del cinema attraverso l’attività archivistica. Seguirà l’intervento di Peppino Ortoleva, docente di storia dei media all’Università di Torino, con una lezione sulla pornografia attraverso i media, contribuendo ad un’area di ricerca che ha spesso interessato le riflessioni della Spring School negli anni passati.
La giornata di venerdì 31 marzo vedrà protagoniste altre due figure centrali per gli studi sulla comunicazione in ambito nazionale e internazionale. Docente all’Università di Southampton e tra gli esponenti più significativi di quella “disciplina indisciplinata” che va sotto il nome di media archaeology, Jussi Parikka parlerà all’uditorio del FilmForum di “storia dei media immaginati”, sottolineando l’importanza di progetti mai realizzati per capire le tecnologie che ci circondano oggi. Ruggero Eugeni, docente di cinema all’Università Cattolica di Milano e autore del fortunato La Condizione Postmediale (La Scuola, 2015) riporterà la discussione ai nodi nevralgici della “storia del postmoderno”.
Sabato 1 aprile interverranno Barbara Flüeckiger e Bregt Lameris dell’Università di Zurigo. Flüeckiger, vincitrice del progetto ERC sul colore nel cinema, condurrà un interessante confronto sul colore del film e sulla cruciale contrapposizione tra digitale e analogico nel restauro cinematografico. Infine Peter Alilunas, giovane ma già affermato studioso all’Università dell’Oregon, offrirà un’ultima riflessione sulla pornografia, discutendo sulla storia della disciplina accademica ad essa legata e aprendo nuove prospettive di studio.