Il tempo non ha esaurito la sua spinta e, dopo 26 anni, ‘Udin&Jazz’ continua ad essere un riferimento non soltanto musicale, ma anche ‘ideologico’, capace di essere e diventare internazionale, come la città, di abbattere i confini, ma senza perdere di vista le radici. Tradotto nell’‘elenco’ degli artisti che dal 17 al 28 giugno si esibiranno a Udine (dopo la consueta anteprima in trasferta, a Cervignano), ecco un calendario fatto di una ventina di concerti ed eventi speciali, con due ‘prime’, 4-5 stelle mondiali e la ‘crema’ del jazz regionale.
Per anzianità, numero di premi e fama, la palma di superstar del festival spetta a Pat Metheny, il chitarrista jazz-rock che dopo aver illuso e deluso i fan – causa maltempo – due anni fa a Villa Manin, sabato 18 suonerà al ‘Giovanni da Udine’ col nuovo quartetto in prima assoluta europea. Il giorno precedente, una prima addirittura mondiale: quella del nuovo progetto live di Paolo Fresu e Omar Sosa, intitolato come il nuovo album, ‘Eros’. L’elenco degli ospiti internazionali si arricchisce del tunisino Dhafer Youssef, che il 23 giugno al Palamostre offrirà il suo mix di jazz e misticismo, e del rapper-sassofonista inglese Soweto Kinch.
Il resto del programma, diviso tra Palamostre, Piazza Matteotti e Corte di Palazzo Morpurgo, offre numerosi motivi di curiosità, dal nuovo progetto di Francesco Bearzatti col quartetto Tinissima dedicato a Woody Guthrie alla nascita della Udin&Jazz Big Band, alla festa per i 50 anni – con ‘esordio’ discografico – della Grande Orchestra Jazz ‘Città di Udine’. Senza dimenticare le altre selezioni del direttore artistico Giancarlo Velliscig: Daniele Sepe, Giorgio Pacorig e Zeno de Rossi, Antonio Onorato e Joe Amoruso, il trio Reijseger, Fraanje e Sylla, quelli di Zlatko Kaucic e di Dario Carnovale… E un finale attesissimo: il ritorno – dopo il sold out storico di poche settimane fa, in questo caso per davvero “a grande richiesta” – del pianista e compositore Ezio Bosso.