Il ‘flirt’ di Majano col rock ha radici salde e dura dal 1993, anno in cui gli Iron Maiden si esibirono al Festival. Nell’ultimo decennio la musica ad alto volume, tra l’hard e l’heavy, è diventata fondamentale, con alcune delle maggiori stelle internazionali, sia storiche che contemporanee. I nomi? Alice Cooper nel 2010, i Toto due anni dopo, i Deep Purple nel 2013, poi di fila i Down, i Trivium e gli Anthrax. E non abbiamo messo in elenco i Creedence Clearwater Revived, ‘figli’ dell’originale formazione, e band italiane come Negrita e Litfiba.
Nell’Area Concerti della 57a edizione del Festival, quest’anno è stato ideato un grande evento tra metal e hard, generi ormai di casa a Majano: la due giorni ‘Summer Days in Rock’. Si parte lunedì 7 con due autentici pesi massimi del metal mondiale, di nuovo insieme in Italia per un’imperdibile data unica, si chiude il giorno dopo con una delle ‘rivelazioni’ del classic rock contemporaneo made in Usa, più volte accostata ai Led Zeppelin.
Ma andiamo per ordine: le prime star sono gli Amon Amarth, band death metal svedese appassionata di Tolkien, nata nel 1988 nei sobborghi di Stoccolma, con una decina di album apprezzati dai fan del metallo pesante, come l’ultimo ‘Jomsviking’. Sempre alla galassia ‘death’, ma nella variante ‘melodic’, appartengono i conterranei Arch Enemy, formati nel 1995 dai fratelli Michael e Christopher Amott. A guidare l’attuale formazione la carismatica frontgirl Alissa White-Gluz, considerata fra le donne più belle del metal!
Martedì 8 arrivano invece, preceduti dai milanesi MotelNoir, i Rival Sons, scelti dai Black Sabbath per il tour d’addio lo scorso anno e ascoltati come support act dei Kiss, nel 2013 a Villa Manin. La band californiana è tornata in Europa per affrontare un nuovo tour estivo e presentare il suo show adrenalinico, fra hard, blues e un pizzico di stoner: il mix eseguito con originalità nei cinque album pubblicati in meno di dieci anni di attività.