Musicista di fama con 5 album all’attivo, chiamata più volte a suonare come solista con grandi ensemble nazionali e internazionali, l’arpista gemonese classe 1980 Emanuela Battigelli corona un anno pieno di impegni e progetti importanti – dalla prima esecuzione italiana delle Gstaad Variationen di Ivan Fedele per l’Accademia Filarmonica Romana alla première nazionale di Lament for Spring di Somei Satoh e Shun Shu Ka – con un invito prestigioso.
Capace di creare programmi accattivanti e unici nel loro genere, ponendo l’arpa e la musica d’oggi in una luce moderna, profonda e comprensibile, Emanuela è stata invitata a esibirsi alla Biennale Musica di Venezia: un appuntamento che per una settimana vedrà esibirsi all’Arsenale musicisti ed ensemble nazionali e internazionali come George Benjamin, I solisti aquilani, L’Orchestra della Toscana…
Giovedì 3, al Teatro alle Tese, proporrà un programma originale per arpa ed elettronica al 63° Festival internazionale di musica contemporanea: tre nuovi pezzi, una prima italiana di Malika Kishino e un brano di Daniela Terranova per scoprire le seduzioni di uno degli strumenti più affascinanti e antichi, nel connubio fra sonorità apparentemente distanti. “L’arpa – spiega – è quasi un simbolo di per sé, uno degli strumenti più antichi che ha accompagnato l’uomo per tutta la sua storia. Per la prima volta alla Biennale sarà presentata come strumento solista con l’ausilio di alcune delle tecnologie più innovative sviluppate dal Cimm, Centro di Informatica Musicale e Multimediale, che permettono all’arpa di suonare come non ha mai fatto prima”.
L’arpa alla Biennale in chiave moderna
Giovedì 3 ottobre, al Teatro alle Tese, proporrà un programma originale per arpa ed elettronica
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