Un progetto teatrale che coincide con una crescita personale. L’importante è avere voglia di mettersi in gioco, indagare dentro di sé e tirare fuori il proprio talento, o comunque tutti i sentimenti che non si riescono a esprimere. L’obiettivo è dire finalmente ‘Oggi esco anch’io’, che è anche il nome di questo percorso pensato e studiato da Tapani Mononen, attore e regista, ma anche arte terapeuta finlandese che vive e lavora in Friuli ormai da 16 anni.
Ricerca interiore
“Sono venuto in Friuli per amore – racconta Mononen – e qui ho cercato di portare la mia arte e la mia esperienza di terapeuta. Ho diretto per una decina d’anni una compagnia amatoriale di Povoletto, dedicandomi al teatro, portando in scena come regista e attore una trentina di spettacoli inediti. Mi interessa, però, molto il lato interiore delle persone e ho deciso di intraprendere un percorso più ambizioso, che unisce appunto l’aspetto artistico e quello umano. Per esprimersi come attori, infatti, è fondamentale conoscersi a fondo ed essere disposti a tirare fuori quello che abbiamo dentro”.
Grande impulso in questa direzione lo ha dato la scomparsa di Robin Williams. “Questo grande attore – spiega Mononen – ha saputo essere comico, ma anche profondo. Mi ha fatto riflettere sul fatto che nella vita si può avere tutto, ma non si può trovare la felicità se non si trova una pace interiore”.
Da qui la proposta di fare anche arteterapia. “Tante volte l’artista è una cosa e la persona è un’altra – spiega Mononen -, ma queste due cose non sono separabili. Nel progetto ‘Oggi esco anch’io’ ogni partecipante ha la possibilità di andare al di là del lavoro artistico, perché deve fare anche un percorso di crescita personale. C’è bisogno, ovviamente, di mettere un grande impegno e volontà”.
Oltre il palcoscenico
L’arteterapia in Friuli non è molto conosciuta o praticata. “E’ una novità. Con questo percorso io mi rivolgo agli attori professionisti, che vogliono scoprire altri aspetti del loro lavoro, e alle persone comuni, che vogliono fare nuove esperienze. Persone che hanno la passione dentro, ma che forse fino a ora non sono riuscite a viverla pienamente, persone che hanno sete di vivere qualcosa di nuovo, di prendere una nuova strada. Persone che hanno accumulato tante esperienze, ma forse si sentono bloccate e hanno bisogno di un nuovo contesto per proporsi, aprirsi, muoversi e forse un contesto di gruppo in cui condividere e star bene con gli altri. Dopo lo stage iniziale – conclude Mononen – l’idea è quella di mettere insieme un gruppo di persone, che abbiano voglia sia di fare un percorso artistico, ma anche di crescita personale, scavando in profondità. Si comincia ad Aiello, per poi proseguire nel Friuli occidentale e in Veneto”.